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Cronaca

Erdogan a Roma: tensione alla protesta dei curdi, ferito un dimostrante

Sono circa 150 le persone aderenti alla manifestazione, regolarmente preavvisata, nei giardini di Castel Sant'Angelo dalla rete Kurdistan Italia

Tensione per la protesta dei curdi a Roma, oggi 5 febbraio. "Erdogan assassino", "Giù le mani dal Kurdistan" e "Free Ocalan! Isis Erdogan", gli striscioni e gli slogan delle 150 persone aderenti alla manifestazione, regolarmente preavvisata, nei giardini di Castel Sant'Angelo dalla rete Kurdistan Italia contro la visita del presidente turco Racep Tayyip Erdogan a Roma

Ferito un dimostrante a via della Conciliazione

L'iniziativa è stata condivisa con la Questura in un'area esterna ma limitrofa alla 'green zone' affinché, nella cornice di massima sicurezza, venisse garantita anche la libera espressione del dissenso. Una rappresentanza ha cercato di rompere il cordone delle forze dell'ordine per raggiungere via della Conciliazione.

Non sono mancati però i momenti di tensione. Un manifestante è stato ferito durante il tentativo del corteo di rompere il cordone delle forze dell'ordine e raggiungere via della Conciliazione dalla zona pedonale di Castel Sant'angelo. L'uomo ha riportato una profonda ferita alla testa. Poco distante, un altro manifestante a terra ha lamentato dolori al corpo.

La Polizia interrompe la manifestazione

Il contatto tra manifestanti e Polizia ha costretto la Questura ad interrompere il corteo: "A seguito dell'aggressione violenta alle forze dell'ordine da parte di manifestanti a Castel Sant’Angelo, la manifestazione è stata ritenuta conclusa", si legge in una nota della Questura di Roma che ha iniziato le identificazioni ed i riconoscimenti con l'uso delle immagini della Polizia Scientifica. Due i fermati che si sommano di 5 di ieri. 

"Assassino Erdogan"

Tante le sigle presenti, a partire dai curdi in Italia che aderiscono alle associazioni della diaspora: "Sono qui per dare sostegno al popolo curdo. Erdogan ad Afrin, in Siria, sta conducendo un genocidio. Ha ucciso anche due miei nipoti, una di cinque anni, col pretesto di combattere i terroristi. Ma a cinque anni sei terrorista?" chiede all'agenzia Dire Maria, che vive in Italia da 24 anni. Ad Afrin, dove da due settimane proseguono i raid turchi, ha ancora tanti parenti: "Ho parlato con mio cognato, racconta che le bombe cadono come la pioggia e che loro dormono in cantina".

Erdogan a Roma: Capitale blindata 

"Assassino Erdogan", ripetono i presenti. La Rete del Kurdistan in Italia, organizzatrice della protesta, attacca ancora, sventolando decine di bandiere del Kurdistan o con l'immagine del leader Abdullah Ocalan: "Inaccettabile che mentre gli aerei turchi bombardano la Siria, Erdogan qui incontri i vertici di Finmeccanica, Astaldi, Imprigilo oltre a Papa Francesco e alle massime autorità dello Stato. Noi contestiamo il modo in cui il nostro Stato lo ha accolto, con la creazione di una vera e propria zona rossa, l'albergo dove risiede - l'Excelsior di via Veneto - chiuso, e dove è stata innalzata bandiera turca".

"Lese le libertà democratiche"

A Roma si contesta anche la stretta alle libertà democratiche in Turchia: "Dal colpo di stato fallito di luglio migliaia di persone sono state arrestate dal governo" denuncia Michela Arricale, dell'associazione Giuristi democratici. Presente anche Guido D'Ubaldo, segretario dell'Ordine dei giornalisti: "Siamo qui con l'Fnsi per esprimere solidarietà ai tanti giornalisti in carcere in Turchia e per chiedere alle istituzioni italiane di dialogare col presidente turco per ottenere la loro liberazione". 

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