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Cronaca Piazza di Campitelli

Troppa burocrazia, la cultura è appesa a un filo: il Circolo degli Artisti scende in piazza

La delegazione ha sfilato nella piazza con un cartellone in cui venivano elencati dieci punti per aumentare la legalità per gli operatori privati e sostenere lo sviluppo dell'economia culturale romana

Ancora proteste nella Capitale. Questa mattina a scendere in piazza sono stati i responsabili del Circolo degli Artisti che si sono dati appuntamento in Piazza Campitelli, davanti l'assessorato alla Cultura di Roma Capitale, per manifestare contro la situazione di precarietà in cui le imprese sono costrette a lavorare. Al grido di "vergogna" il Circolo degli Artisti vuole sensibilizzare l'opinione pubblica sullo stato di disagio in cui "gli operatori culturali - dichiarano i manifestanti - a causa delle normative del settore farraginose e contraddittorie sono costretti a lavorare". 

MANIFESTAZIONE - I manifestanti nella piazza hanno intonato cori: "Il Circolo è arte mettiti da parte" e hanno sfilato con un cartellone in cui venivano elencati i 10 punti operativi da firmare per aumentare la legalità e la trasparenza per gli operatori privati e per l'amministrazione e per sostenere lo sviluppo dell'economia romana. Il manifesto in 10 punti è stato firmato anche dal neo euro parlamentare Goffredo Bettini, dai consiglieri capitolini Dario Nanni (Pd) e Gianluca Peciola (Sel), e da numerosi attori, musicisti e scrittori che oggi sono scesi a fianco dei manifestanti.

I DIECI PUNTI - Al primo punto del manifesto si trova la necessità di individuare degli spazi deputati allo svolgimento di attività culturali e di intrattenimento, in accordo con la sovrintendenza. A seguire la richiesta dell'erogazione dei finanziamenti per attività culturali per un massimo di tre anni consecutivi allo stesso soggetto e la creazione di un ufficio di tutoraggio per il sostegno agli operatori culturali, che abbia la una funzione contro l'abusivismo e che favorisca l'emersione delle attività culturali non pienamente regolari. Si chiede anche una revisione dell'accordo Siae-Assessorato alla Cultura, la pubblicazione entro gennaio dei bandi per l'erogazione di fondi pubblici e una più stretta collaborazione con le forze dell'ordine per il monitoraggio delle attività. In ultime posizioni la richieste di una collaborazione tra assessorato del Turismo e quello della Cultura e la creazione di sale prove per la musica. Ci si interessa infine anche del settore museale e si chiede l'apertura al prezzo simbolico di 1 euro almeno due volte a settimana e una domenica al mese per tutti i cittadini romani. Infine il circolo si auspica la creazione e il potenziamento degli uffici di promozione culturale in tutti gli aeroporti e le stazioni ferroviarie della Capitale.

CAMBIAMENTO - Quello che manca al Circolo degli Artisti è il rilascio di una licenza definitiva e infatti  Romano Cruciani, presidente del circolo degli artisti, ha dichiarato alla Dire: "Non ci rilasciano la licenza definitiva di cui abbiamo diritto perchè abbiamo fatto tutto quello che prevede la norma. Ci hanno chiesto addirittura il certificato antisismico per il bancone del bar". 
L'obiettivo della manifestazione è quello di portare un cambiamento tra i rapporti che sono istituiti tra i cittadini e le istituzioni: "Siamo qui - conferma il Presidente - per cambiare il rapporto tra cittadini e istituzioni e per liberare risorse ed energie degli operatori culturali che a Roma invece di essere aiutati vengono fortemente ostacolati dalla burocrazia".

DELEGAZIONE - Alla fine della protesta la commissione Cultura di Roma Capitale, presieduta da Michela Di Biase, ha ricevuto una delegazione

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