Protesta Beni Culturali, primo accordo con i sindacati: "Evitata chiusura giorni festivi"

Dopo gli episodi di protesta dei lavoratori dei Beni culturali, che hanno portato alla chiusura di diversi siti archeologici tra cui il Colosseo, c’è stato un passo avanti nella risoluzione delle questioni sollevate da sindacati e lavoratori ‘in sciopero’. Come comunicano gli stessi sindacati è stato raggiunto un primo accordo con la Soprintendenza speciale ai Beni Archeologici di Roma: si passa “da un terzo al 50% dei festivi possibili per i lavoratori della Soprintendenza”. Il protocollo è stato firmato dalla soprintendente Maria Rosaria Barbera e dalla maggioranza dei sindacati tranne Usb.

La questione dei festivi, insieme ad altre, è stata al centro della vertenza che ha portato recentemente a diverse mobilitazioni. Il coordinatore della Uilpa-Bac Franco Taschini e Fiorella Puglia della FP Cgil Roma e Lazio spiegano che “questo accordo evita, per il momento, la chiusura dei monumenti nei giorni festivi”.

Positivo ma cauto il commento dei sindacati: “Siamo parzialmente soddisfatti, giovedì continua la riunione con l'impegno dell'amministrazione a esaminare l'esatta situazione dei carichi di lavoro del personale nei singoli siti e a verificare l'esistenza di risorse economiche da poter eventualmente destinare ad un progetto che vada a remunerare i lavoratori con maggior carico di lavoro, come quelli del Colosseo-Palatino e Foro Romano che 'gestiscono' circa 20mila persone al giorno” spiegano Taschini e Puglia.

Rinaldo Satolli, segretario nazionale della Flp-Bac, invece dà un giudizio più negativo all’accordo: “Era un passeggio obbligato che evita le chiusure nei giorni festivi, soprattutto in estate. Restano in piedi tutte le altre criticità, anche in termini di privilegi, che dovranno essere affrontate e su cui restiamo vigili”.