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Morto in carcere: tre medici rinviati a giudizio per omicidio colposo

Tutti rinviati a giudizio i tre medici interni al carcere di Regina Coeli accusati di omicidio colposo per la morte di Simone La Penna, morto nel novembre del 2009

Simone La Penna morì nel carcere di Regina Coeli nel 2009. Dopo la sua morte furono indagate sette persone tra medici ed infermieri per omicidio colposo.
Oggi il gup del Tribunale di Roma ha rinviato a giudizio i tre medici interni al carcere disponendo il processo per il dirigente del reparto e i due medici incaricati. Accolta la tesi del pm Eugenio Albamonte. Il processo è stato fissato per il prossimo 11 luglio davanti alla II sezione del tribunale monocratico.

Secondo la procura i medici non vigilarono in modo adeguato sulle condizioni di salute di La Penna. L'uomo nel gennaio del 2009 venne portato nel carcere di Viterbo per scontare una condanna di due anni, quattro mesi e 29 giorni per detenzione di sostanze stupefacenti. Allora pesava 79 chili. Il 27 luglio venne ricoverato all'ospedale Sandro Pertini dove restò due giorni. La difesa, quindi, avanzò le richieste di arresti domiciliari ma furono respinte dal Tribunale di Sorveglianza, secondo il quale il regime detentivo era compatibile con il suo stato di salute. La Penna era affetto da anoressia: il 26 novembre del 2009, dopo essere dimagrito di 34 chili, venne trovato privo di vita nella sua cella. "Lo hanno ammazzato, che pensavano che fosse morto di indigestione?", così alcuni familiari di La Penna hanno commentato, con soddisfazione, la decisione del gup.
 

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