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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Prati / Piazzale Clodio

Processo Cucchi, Parte Civile: "E' stato pestato, non è caduto"

Questa la tesi sostenuta al processo dall'avvocato Fabio Anselmo. Per l'altro legale Pisa fondamentale la testimonianza di un altro detenuto

"L'assoluta verità è che Stefano é stato pestato, non è caduto". Così l'avvocato Fabio Anselmo, parte civile di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, durante il processo: "Tutti sanno in cuor loro - le parole del legale - che Stefano fu pestato fino addirittura a morirne. Nessuno dei soggetti che l'ha visto, nessuno di quelli che lo hanno avuto in custodia, sostengono che non fu pestato. Addirittura lo stesso medico del tribunale, quando lo vide e sentì da Stefano che era caduto dalla scale, disse che gli sembrava strano".

STRADE DIVISE - Per Anselmo, "le strade con la procura si sono divise" nel momento in cui "loro hanno dimostrato un eccesso di zelo nel contestare le lesioni agli agenti della penitenziaria. Forse c'era un dubbio sulla loro colpevolezza; ma adesso il quadro probatorio è chiaro. Stefano non fu picchiato dai carabinieri durante l'arresto, come qualcuno ha sostenuto; è una calunnia nei confronti dell'Arma. Il dibattimento ha chiarito che la responsabilità è degli agenti della penitenziaria, che a questo punto devono essere accusati di omicidio preterintenzionale".

AVVOCATO DIFENSORE - La rabbia di Stefano il giorno dell'udienza di convalida dell'arresto "era perché voleva il suo difensore, e non un difensore d'ufficio; voleva uscire dal carcere e sapeva che col suo difensore aveva più possibilità; aveva una dolorosa frattura al sacro. Al suo ritorno in carcere lo notarono dolorante e rosso in corpo; tant'é che gli domandarono se era stato arrestato per rissa. Stefano era stato pestato, e portava sul corpo i segni evidenti di quel pestaggio". Prossima udienza, mercoledì. L'avvocato Anselmo concluderà il suo intervento prima di lasciare spazio ai difensori degli agenti della penitenziaria.

IL PADRE DI STEFANO - Tesi simile sostenuta dall'avvocato Alessandra Pisa, al processo costituitasi parte civile per i nipoti del giovane arrestato nell'ottobre 2009 per droga e morto una settimana dopo in ospedale secondo la quale il "pestaggio di Stefano Cucchi avvenne in prossimità dell'udienza di convalida" Il padre Giovanni, in occasione di quell'udienza, non si accorse delle lesioni alla schiena del figlio perché "Stefano aveva tanta adrenalina in corpo che il dolore che già aveva non era la sua priorità. L'incontro padre-figlio durò pochi minuti. Stefano voleva il suo avvocato di fiducia, era arrabbiato perché era stato picchiato, era così tanto nervoso che il dolore lo sentiva in maniera ridotta; non lo diede a vedere perché aveva un orgoglio incredibile".

TESTIMONIANZA - Per l'avvocato Pisa, c'é una 'voce' importante, quella di Samura Yaya (un gambiano detenuto in una cella vicina a quella di Stefano in tribunale), "testimone attendibile, credibile. Sente la voce di Stefano, sente il pestaggio". Cosa accadde in quelle celle? "La verità è che Stefano dice di sentirsi male perché gli avevano negato le medicine. Viene picchiato perché aveva rotto le scatole per tutta la mattina nel chiedere le medicine; aveva paura di avere una crisi epilettica".

RESPONSABILITA' PENALE - Alla fine, la richiesta è di affermare la responsabilità penale degli imputati ("un'ipotesi ricostruttiva dei fatti diversa non c'é e nemmeno è stata data nell'immediatezza dei fatti dagli agenti quando era doverosà", ha detto l'avv. Pisa), e al diritto al risarcimento del danno, con provvisionale immediatamente esecutiva di 130mila euro per ciascuno dei due nipoti di Stefano. "Dopo quelle botte - ha affermato ancora l'avvocato Pisa - Stefano ha cominciato a maturare quelle infiammazioni che poi lo hanno portato al Pertini. Non ci sono dubbi che la configurazione del reato per gli agenti della penitenziaria debba essere quella di omicidio preterintenzionale". In aula, a portare sostegno alla famiglia Cucchi, c'era Lucia Uva, la sorella di Giuseppe, morto nel luglio 2008 in ospedale a Varese dopo essere stato fermato per ubriachezza molesta. Ilaria Cucchi sarà presente domani a Varese in occasione del processo.

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