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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Processo Cucchi, il Pm: "Storia è costellata di falsi". Il Ministro Bonafede incontra Ilaria

"La modifica dell'annotazione sullo stato di salute di Stefano Cucchi non fu frutto di una decisione estemporanea e autonoma di un militare ma l'esecuzione di un ordine"

"Questa storia è costellata di falsi da dopo il pestaggio ed e' proseguita in maniera ossessiva subito dopo la morte di Stefano Cucchi". Così ha esordito il pm Giovanni Musarò in apertura di udienza nel processo sulla morte di del geometra romano davanti alla I Corte di Assise del Tribunale di Roma, che vede imputati a vario titolo cinque carabinieri per omicidio preterintenzionale, calunnia e falso.

"Scritto il falso per eseguire un ordine"

Il sostituto procuratore nel motivare l'avviso di deposito di alcuni atti istruttori ha evidenziato che "c'è stata un'attività di inquinamento probatorio, indirizzando in modo scientifico prove verso persone che non avevano responsabilità nei fatti per cui si procedeva, sono state sottoposte a giudizio fino in Cassazione e che ora sono parti civili perché vittime di calunnie".

Il pm ha anche accennato uno spaccato delle azioni che sarebbero state messe in atto dai carabinieri per falsificare lo stato di salute di Cucchi al suo arrivo nella stazione di Tor Sapienza: "Quello che ha detto il carabiniere Francesco Di Sano nell'udienza del 17 aprile scorso è vero: la modifica dell'annotazione di servizio sullo stato di salute di Stefano Cucchi non fu frutto di una decisione estemporanea e autonoma di un militare ma l'esecuzione di un ordine veicolato a Di Sano tramite il suo comandante di stazione, che a sua volta aveva ricevuto un ordine dal comandante di Compagnia, che a sua volta aveva ricevuto un ordine dal Gruppo. Solo così si può capire il clima che si respirava in quei giorni e perché quella annotazione del 22 ottobre 2009 sia stata fatta sparire senza che nessuno ne abbia mai parlato per nove anni".

Medico Regina Coeli: "Cucchi aveva volto tumefatto"

E' stato anche il giorno delle deposizio del dottor Rolando degli Angioli, guardia medica nel carcere di Regina Coeli di Roma. "Vidi tumefazioni al volto bilaterali e periorbitali sottozigomatiche, e lamentava dolori alla regione sacrale", tanto che "aveva difficoltà a mettersi seduto e mi disse che gli faceva male la schiena. Mi disse che si era fatto male cadendo dalle scale". Ha raccontato il medico durante durante la sua deposizione in I Corte d'Assise. 

"Visitai Cucchi nella stanza dell'ambulatorio. Aveva 90-60 di pressione, riferiva nausea e astenia. Gli feci una digito-pressione sulla schiena dove diceva di sentire dolore. Scrissi che venisse portato presso un ambulatorio esterno per eseguire delle indagini", ha spiegato il medico, il quale poi ha aggiunto che richiese "un esame rx sacrale e una visita neurologica all'ospedale Fatebenefratelli" perché "Stefano stava male. Non era da codice rosso, era un codice giallo in evoluzione, ma ho avuto la sensazione che la situazione di Cucchi si stesse aggravando rispetto a quanto accaduto tempo prima forse anche un giorno prima. Doveva fare quegli esami per capire perché aveva questo dolore e questa difficoltà a deambulare. Non poteva stare in istituto".

E ancora: "Quando lo visitai ero preoccupato per la schiena, per il cranio e perché mi aveva riferito della caduta. Temevo una trauma cerebrale non commotivo e per questo ordinai una diagnostica superiore". Che però non fu svolta: "Rimasi allibito che fosse tornato dal Fatebenefratelli con due vertebre rotte e senza che gli avessero fatto la radiografia che avevo prescritto", ha detto il medico.

Indagato altro ufficiale dei Carabinieri

Nel frattempo nel registo degli indagati, nell'inchiesta nella quale si sta procedendo per il reato di falso ideologico, c'è anche il Tenente colonnello Francesco Cavallo. Il dato emerge dagli atti depositati oggi dal sostituto procuratore nell'ambito del processo Cucchi.

Cavallo all'epoca era capo dell'ufficio comando del gruppo Carabinieri Roma e si aggiunge a Massimiliano Colombo, comandante della stazione di Tor Sapienza, Roberto Mandolini, ex comandante della stazione Appia, Francesco Di Sano, ex carabiniere della stazione di Tor Sapienza, Luciano Soligo, ex comandante della compagnia Talenti-Montesacro e all'avvocato Gabriele Giuseppe Di Sano. Secondo quanto emerge in particolare da una mail allegata agli atti, sarebbe stato Cavallo a chiedere a Colombo di "apportare delle modifiche all'annotazione di servizio sullo stato di salute di Cucchi, al suo arrivo a Tor Sapienza dalla caserma Casilina".

Ministro Bonafede incontra Ilaria Cucchi

Presente nell'aula del Tribunale di Roma anche il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede che ha incontrato e saluto Ilaria Cucchi e i legali della famiglia: "La giustizia arriverà in tempi certi e arriverà per tutti". La scorsa settimana Bonafede, oggi accompagnato dal presidente del tribunale di Roma, Francesco Monastero, ha visitato il carcere di Secondigliano, a Napoli. "Voglio incontrare chi ogni giorno contribuisce al buon funzionamento della giustizia, vedere la realtà di tutti i giorni, parlare anche con i cittadini che sono in tribunale e vedere quale è la loro impressione", aveva spiegato in un post su Facebook.

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