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Cronaca

Processo Senese, pizzini dal carcere per gestire gli 'affari di famiglia': a giudizio Michele O Pazz' e altri 25

Michele Senese detto 'O' Pazz', nome di spicco della camorra a Roma e attualmente detenuto nel carcere di Catanzaro dove sta scontando una condanna quale mandante dell'omicidio del 'boss della Maranella' Giuseppe Carlino

Sono stati rinviati a giudizio 26 appartenenti al clan Senese tra cui il capo clan Michele Senese, detto Michele O' Pazz, suo figlio, la moglie e il fratello, ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti.

A deciderlo il gup di Roma che ha fissato il processo per il 20 gennaio. L'inchiesta del pm Francesco Minisci, con il coordinamento del procuratore aggiunto della Dda Ilaria Calo', aveva portato lo scorso luglio alla maxi operazione 'Affari di Famiglia' eseguita dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile. Per alcuni reati è stata contestata anche l'aggravante di avere agito con il metodo mafioso.

Dall'indagine era emerso che Michele Senese detto 'O' Pazz', nome di spicco della camorra a Roma e attualmente detenuto nel carcere di Catanzaro dove sta scontando una condanna quale mandante dell'omicidio del 'boss della Maranella' Giuseppe Carlino, continuava a fare affari anche dietro le sbarre scambiando 'pizzini' con i familiari durante i colloqui, in particolare con il figlio Vincenzo, e con la moglie, Raffaella Gaglione.

In almeno due occasioni, Senese si era scambiato con il figlio, senza farsi notare dal personale di vigilanza, le scarpe rispettivamente indossate per scambiarsi messaggi. Tra i destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare c'era anche Claudio Cirinnà, fratello della senatrice del Pd Monica.

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