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Cronaca Labaro / Via Montu Beccaria

Case e strade allagate: Prima Porta ancora sott'acqua

Nel quartiere del Municipio XV ennesima giornata d'inferno: niente allerta meteo e pompe idrovore attivate in ritardo. La rabbia dei residenti: "Non possiamo avere paura della pioggia"

Sono bastate poche ore di pioggia battente per far finire un'altra volta Prima Porta sott'acqua. I quadranti più colpiti quelli di via Procaccini e via Edolo con strade come fiumi, garage sommersi e primi piani allagati: l'acqua non ha risparmiato nemmeno via della Giustiniana disseminata di buche e voragini e le perpendicolari via Villachiara, via Carenno e via Giovanni da Borgogna. Via Montu Beccaria si è invece trasformata in una sorta di stagno. 

"Per 45 minuti abbondanti abbiamo avuto la strada completamente sommersa, abbiamo giusto fatto in tempo a portare su via Inverigo le automobili perchè non andassero distrutte come già accaduto il 31 gennaio 2014" - hanno detto alcuni abitanti di via Edolo alle prese con calosce e spazzoloni per buttare fuori l'acqua dai pianterreni. 

A nulla sono serviti i sacchi posti davanti alla porta d'ingresso del parrucchiere: l'acqua è entrata allagando l'attività commerciale che già due anni fa aveva subito danni ingenti per i quali la proprietaria ancora attende quei risarcimenti che qui, a Prima Porta, ancora non si sono visti. "Ad ogni pioggia il nostro livello di preoccupazione è massimo: dentro al negozio ci sono gli investimenti di una vita e il lavoro. Non possiamo nemmeno permetterci di allontanarci per una domenica perchè qui, nonostante i lavori, siamo ancora a rischio" - ha detto la giovane proprietaria del salone di bellezza tra stracci alla mano e tanta rabbia. 

Prima Porta allagata: acqua e fango a maggio

Collera palpabile anche in via Giovanni da Borgogna dove i residenti se la prendono con il mancato adeguamento dell'impianto fognario: "Sono 55 anni che questo quartiere si regge sullo stesso collettore: il problema è che prima doveva sopperire alle esigenze di 500 abitanti o poco più, adesso deve reggere 30mila utenze" - sostiene il signor Paolo Bertozzi con il suo civico 8 sommerso da acqua e fanghiglia. "Non parliamo poi delle idrovore che - incalza l'abitante di Prima Porta - oltre a non essere ancora completate sono state attivate quando in strada c'erano già 40 centimetri d'acqua. Continuiamo a pagare le tasse, quasi mille uro l'anno, per non ricevere nulla in cambio mentre in città i soldi si sperperano per non si sa che cosa". 

Ed in effetti a Prima Porta quel che oggi è mancata è stata proprio l'immediatezza nell'accendere quell'impianto di via Procaccini che, seppur provvisorio in attesa della conclusione del cantiere, avrebbe potuto mettere a riparo le strade del quartiere evitando ai suoi abitanti ancora acqua, fango e danni. Pompe idrovore obbligatoriamente presidiate dalla ditta incaricata solo in caso di allerta meteo: una condizione oggi non prevista che ha fatto sì che nessuno, nonostante la pioggia battente, fosse li a mettere in funzione l'impianto.

"Già a settembre avevamo chiesto che le idrovore di via Procaccini fossero presidiate in modo fisso per evitare quello che oggi si è puntualmente verificato. Abbiamo sempre sottolineato come quelle pompe siano fondamentali per la tutela del quartiere anche in situazioni che non sembrano emergenziali ed oggi, purtroppo, ne abbiamo avuto la prova tangibile" - ha detto a RomaToday Francesco Mangone, presidente del Comitato 31 gennaio che giunto sul posto ha subito attivato l'impianto. 

Prima Porta ancora tra acqua e fango

Un presidio fisso che chiede anche il Municipio XV: "Non possiamo essere legati all'allerta meteo della Regione, pertanto fino a che il cantiere di via Procaccini non sarà ultimato esigiamo che ci sia un presidio fisso per tutelare il quartiere e le famiglie che lo abitano. Non può infatti bastare la tempestività della Protezione Civile" - ha detto il Presidente del Quindicesimo, Daniele Torquati, arrivato in zona con l'Assessore ai Lavori Pubblici, Elisa Paris, e i presidenti delle Commissioni Ambiente e Politiche Sociali, Marcello Ribera e Agnese Rollo. 

A Prima Porta dunque l'ennesima giornata tra acqua, fango e rabbia. Provvedimenti immediati quel che chiedono i cittadini: "Dopo anni non possiamo più avere paura della pioggia. Per ottenere ciò che ci spetta e una vita sicura e serena siamo pronti anche a protestare in maniera fragorosa. Bloccheremo la Flaminia" - dicono da via Giovanni da Borgogna mentre, dopo la breve tregua, l'acqua continua a scendere minacciosa. 

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