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Cronaca

I "pr" e la movida: viaggio nella Roma da bere

Qual è il ruolo dei "pr" che lavorano per i locali della capitale? Come funziona il loro "mestiere"? Viaggio nella movida romana: le differenze tra centro e periferia e l'ordinanza antialcol che funziona solo in parte

Hai ricevuto un invito ad un evento. E' molto cool. Partecipa: non fartelo raccontare. In termini tecnici si chiamano "notifiche" e ogni utente di Facebook ne riceve a bizzeffe. Il "mercato degli eventi" spopola sui social network: happy hour, cene, concerti live, serate in discoteca e via discorrendo. Ma chi si cela dietro questi inviti così "amichevoli"? "Facebook sta rappresentando la rovina dei pr", racconta Ivan Accorsi, organizzatore di eventi (ah, la concisione dell'inglese!) in zona Eur, uno dei quartieri più rinomati della scena discotecara della Capitale. Ivan, che lavora allo Spazio 900 e al Room 26, non può fare a meno di usare le reti social per attrarre clientela, anche se "oggi su Facebook molti, troppi ragazzi si improvvisano pr senza avere la giusta preparazione". La chiacchierata con lui, studente universitario di giorno e pr di notte, comincia dunque con questa precisazione: ragazzi e ragazze, i pr veri e seri sono pochi, rivendica Ivan.

Un cellulare che squilla in continuazione (soprattutto nei weekend), una fitta rete di amici e contatti e una spiccata verve comunicativa, questi "ragazzi della notte" sono un pezzo importante della movida capitolina sempre in fermento. Con i loro look alla moda e la parlantina facile, affascinano, spesso incuriosiscono: ma chi sono e cosa fanno davvero i "pr"? "Siamo ben pagati - ammette Ivan -, soprattutto se riusciamo a portare tanti clienti in lista e a far prenotare tavoli di gruppo con la consumazione di una bottiglia al tavolo stesso". I compensi vengono elargiti in percentuale, per ogni cliente portato nel locale, e naturalmente la provvigione cresce in presenza di ingressi di gruppo con consumazione compresa e tavolo riservato, da quello "base" a quello, più redditizio, nella zona privé.

Al di là del funzionamento del "mestiere pr", si capisce, parlando con "chi sta nel giro", che qualcosa sta cambiando nel mondo delle serate nei locali della Capitale: l'ordinanza antialcol sta spostando la movida nelle zone più periferiche della città, mentre i locali del centro sono quasi esclusivamente appannaggio dei turisti e di una clientela prettamente straniera. L'ordinanza, promulgata nel luglio di quest'anno, vieta in alcune zone la somministrazione e la vendita di alcolici per l'asporto o il consumo al di fuori del locale dalle 23 fino alla chiusura degli esercizi, nonché la consumazione di alcolici nelle strade dalle 23 alle 6. "Anche in centro, tuttavia, per quanto ne so, l'ordinanza non viene rispettata e si consumano bevande alcoliche ben oltre le 23", confessa Ivan.

Questo avviene anche in uno dei quartieri più frequentati dagli universitari romani e dai fuorisede, San Lorenzo, dove, come racconta Filippo, un pr che lavora per due pub della zona, "il consumo di alcolici è molto forte fino a notte inoltrata". E così, in alcuni dei luoghi oggetto dell'ordinanza, come via degli Ausoni, via dei Volsci e piazza dell'Immacolata, "lo spettacolo è quello di gruppi di ragazzi che bevono e bivaccano all'aperto fino alle 5, senza contare il fatto che soprattutto nei fine-settimana lo spaccio di droga è frequentissimo".

In altre parole, se nel centro cittadino ci sono delle restrizioni (rispettate o meno), i "discotecari" romani si spostano in periferia. Eur, Testaccio, Pigneto. E' questa la tendenza. "Nei locali dell'Eur in cui lavoro - racconta Ivan - vengono soprattutto ragazzi italiani, studenti romani e non. Solo di rado, per esempio nel caso di grossi eventi con deejay di fama internazionale, abbiamo anche un'affluenza straniera". Il trend è confermato da Lorenzo, proprietario di una società che organizza eventi: "La clientela al centro è prettamente straniera: al Bloom, per esempio, discoteca nei pressi di piazza Navona, vanno soltanto stranieri, così come a La Maison poco distante, discoteca che organizza quasi sempre due serate a settimana per studenti Erasmus sponsorizzate dalle università". "Il target è prettamente romano nei locali di Testaccio e dell'Eur - continua Lorenzo -, ma anche qui discoteche come l'Akab di via Monte Testaccio organizzano serate in stile club americano, con musica R&B, proprio per attrarre gli stranieri".

E l'ordinanza antialcol? Secondo Lorenzo "funziona e viene rispettata: anche il piccolo pub del centro chiude alle 2 e c'è spesso un buttafuori che rispedisce all'interno il cliente uscito con un bicchiere in mano. Certo, poi a volte il cocktail scappa...".

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