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Cronaca

Post Malagrotta: rinviata la decisione, nuovi studi su Corcolle e Riano

Ieri l'incontro in prefettura: sembra tramontare Monti dell'Ortaccio. Si torna a lavorare sui vincoli che bloccano Riano e Corcolle

La decisione attesa da giorni sul futuro dell'emergenza rifiuti romana non è arrivata: ieri il governo si è preso infatti ulteriore tempo per decidere lo scenario del post-Malagrotta.

Mentre i residenti e i comtiti contro le discariche manifestavano sotto il ministero dell'Ambiente,  il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, il prefetto-commissario Giuseppe Pecoraro, il Campidoglio, la Provincia di Roma e la Regione Lazio si sono incontrati in prefettura, ma la scelta del sito che dovrà ospitare la nuova discarica non c'è stata. Il gioverno ha preso tempo, tempo che servirà  per approfondimenti tecnici sui vincoli che gravano sui siti in pole position per ospitare il post Malagrotta.

Presidio al Ministero dell'Ambiente - foto F. Grossi

Tra questi si è tornato a parlare di Monti dell'Ortaccio e Pizzo del Prete in parallelo a quelli già indicati, ovvero Riano e Corcolle. Sugli ultimi due grava  il nodo dei vincoli su Riano e Corcolle che Clini ha giudicato insormontabili, forte anche della posizione del Ministro dei Beni culturali Ornaghi, e che il prefetto vorrebbe superare in deroga, grazie ai poteri commissariali. Clini però non vuole compiere passi azzardati, vuole essere certo che sia possibile. Per questo serve tempo.
Il ministro dell'Ambiente, tanto per cominciare, deve fare i conti con le critiche al sito di Corcolle, non distante dagli scavi archeologici di Villa Adriana, espresse dal collega dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi. A quanto pare, poi, Clini avrebbe provato a suggerire la possibilità di far ricadere la scelta su Monti dell'Ortaccio, il terreno adiacente a Malagrotta e dello stesso proprietario, l'avvocato Manlio Cerroni. Ma dai partecipanti politici è arrivato un secco 'no': l'area, oltre a essere contaminata, è anche ad altissima tensione sociale. Una soluzione perciò insostenibile anche dal punto di vista politico, oltre che ambientale. Per cui non resta che continuare a lavorare sui vincoli dei siti già sul piatto. Anche perché al di là dei sette dello studio preliminare della Regione non si andrà. Su questo Clini è netto: "Stiamo lavorando esattamente sui documenti predisposti dalla Regione Lazio".

Una corsa contro il tempo dunque per scongiurare l'ennesima proroga di Malagrotta. Clini tiene a precisare, al termine dell'incontro: "Siamo abituati prima a mettere in fila i numeri e poi a dire cosa pensiamo, diversamente da chi prima dice cosa vuole e poi trova i numeri per giustificarlo". (Fonte Ansa)

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