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Cronaca

Portuense, parla il ristoratore multato rimasto aperto a cena: "Non sono negazionista. Siamo con l'acqua alla gola"

Alessandro, titolare del ristorante 'Sale & Peperoncino', ha voluto raccontare la sua verità dopo che il suo locale è finito sui quotidiani on line perché ospitava 57 persone: "Dette tante falsità, c'erano 30 clienti"

"Non sono un negazionista del Covid, abbiamo aperto per perché abbiamo aderito all'iniziativa 'Io Apro'. I ristori sono pochi e siamo con l'acqua alla gola". A parlare è Alessandro Suares, titolare del locale 'Sale & Peperoncino', finito sulla pagine dei quotidiani on line di Roma perché venerdì sera, nel suo locale, c'erano - secondo le fonti della Questura di Roma - 57 persone.

Citando le stesse fonti, "nei confronti dei clienti è stata così notificata la prevista sanzione amministrativa, per il titolare invece è stata disposta la chiusura dell'esercizio per 5 giorni per inosservanza alla normativa vigente relativa alle disposizioni anti Covid". 

Una serata di tensione, che Alessandro Suares però spiega così: "Ho letto tante stupidaggini su venerdì sera. Nel nostro locale, grande più o meno 400 metri quadri, c'erano circa 30 persone. Tutti correttamente distanziati e in tavoli con non più di quattro persone. Noi, da quando siamo stati inondati delle conseguenze del Coronavirus, si siamo sempre attenuti alle regole. Abbiamo messo in sicurezza il locale, fatto sanificazioni, speso soldi. Investito. Usiamo sempre la mascherina. Eppure sembra che siamo solo ristoratori gli untori". 

Alessandro non ci sta, respinge al mittente ogni accusa di favorire un fronte negazionista: "Ho letto che nel locale venerdì ci sarebbero stati negazionisti del Covid, qualcuno proveniente anche dall'estero. Nulla di più falso. Non era una festa organizzata, né un evento. C'erano famiglie, anche con bambini". 

"Anzi - spiega il titolare del locale - la chiusura del locale è stata dettata perché avevo un lavoratore non in regola, chiamato all'ultimo momento vista la straordinaria apertura, e sei telecamere non a norma. Elementi, questi, che stiamo sistemando. Mercoledì saremo di nuovo aperti, sia a pranzo che con l'asporto". 

Ma allora, perché venerdì sera il 'Sale & Peperoncino' ospitava quelle persone? "Sono nella chat con altri ristoratori che avevano già aderito all'iniziativa di protesta 'Io Apro', ho detto che avrei aderito e così sono iniziate ad arrivare le prenotazioni. Ripeto, non nego e non neghiamo il Covid, anzi ci siamo proprio adeguati investendo in sicurezza. Sono un imprenditore, ho famiglia. I ristori del Governo non bastano, voglio e vogliamo solo di lavorare. Sono con l'acqua alla gola". 

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