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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Torre Angela / Via Atlante

Il "portoghese", gli spari e la droga: il regolamento di conti alla periferia di Roma est

La polizia scientifica ha repertato in strada i cinque bossoli lo scorso giovedì sera, a Torre Angela

La squadra mobile di Roma indaga. Cosa c'è dietro all'agguato di giovedì sera? Perché qualcuno voleva uccidere il "portoghese"? Una questione personale o c'è qualcosa di più grosso? A Torre Angela nella periferia est della Capitale - dove la droga si compra e si vende nel dedalo delle palazzine popolari - in molti se lo chiedono. Non solo le forze dell'ordine. 

Sembra l'incipit di un romanzo, ma invece è la dura realtà della strada. A Roma si è tornato a sparare. Ben cinque i colpi di pistola esplosi. Bersaglio del killer che per un caso non è riuscito a portare a termine il suo lavoro, un uomo nato a Lisbona 38 anni fa e ormai in pianta stabile nella Capitale da anni, il "portoghese" appunto. Un curriculum fatto di amicizie e precedenti nello spaccio di stupefacenti.

Le stesse caratteristiche criminali di chi ha premuto il grilletto, un ragazzo di 27 anni ora accusato di tentato omicidio. L'agguato è avvenuto intorno alle 20:30 di giovedì 8 settembre quando sono arrivate decine di richieste d'intervento da parte dei residenti di via Atlante. Una strada di periferia che taglia il quartiere, collegandolo con via di Torrenova. Gli agenti della polizia di Stato intervenuti hanno trovato una Bmw e il "portoghese", con una ferita ad una mano provocata dai vetri del finestrino infranti dai colpi di pistola.

Il 38enne, con forse qualche conto in sospeso con qualcuno, se l'è cavata con poco. Nonostante l'omertà di quegli ambienti, quelli legati a chi ha il grilletto facile e bazzica tra le strade in cui la droga si trova facilmente, il "portoghese" avrebbe raccontato agli investigatori di un appuntamento fissato. Un incontro pacificatore dopo una lite. Tutto qui, senza fare nomi e dei cognomi. Senza neanche chiarire i motivi di quella lite. Quell'appuntamento, però, si sarebbe trasformato in un agguato.  

Chi indaga, considerati i precedenti del "portoghese" e del suo aggressore, non esclude la pista della droga. Secondo i primi riscontri investigativi, non risulterebbero coinvolgimenti di famiglie, clan o gruppi criminale importanti. Più una questione privata che una vera e propria faida nel mondo della criminalità della periferia di Roma est. Sempre con la droga sullo sfondo.

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