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Cronaca

Testaccio: la storia di Pina, la mamma suicida nel Tevere. "Tragedia che non si poteva prevedere"

Lo psicologo della Polizia: "Questo gesto non poteva essere prevedibile, nessuno sarebbe potuto intervenire"

"Questo gesto non poteva essere prevedibile, nessuno sarebbe potuto intervenire". Sono le parole dello psicologo della Polizia che sta curando il caso del suicidio di Pina Orlando, la mamma 38enne che si è gettata del Tevere. Con lei, potrebbero esserci anche Sara e Benedetta le due figlie, gemelle, di 4 mesi, ancora disperse

Pina Orlando le aveva avute dopo una gravidanza assistita. Si era trasferita a Testaccio, da Agnone in provincia di Isernia con il marito, dallo scorso luglio. Il 24 agosto una delle bambine non è sopravvissuta al parto prematuro, le altre due sono restate in incubatrice al Policlinico Gemelli. Il marito, Francesco ingegnere di 39 anni e i genitori che vivono al piano terra di un edificio ex Ater vicino al mercato, le sono stati sempre vicino. 

Se voleva uccidersi e portare con se le bambine perché il giorno prima ha chiesto ai famigliari di comprare 50 euro di latte in polvere? Un epilogo drammatico che non si poteva prevedere (qui la notizia). 

"Da quanto abbiamo appreso e da quanto possiamo affermare, non si è trattato di un raptus. Piuttosto di un malessere che nei mesi è cresciuto fino a degenerare nel suicidio. Adesso è necessario dare tutto il sostegno possibile al papà che ha perso la moglie e le sue figlie. Nelle ultime settimane — spiega lo psicologo della polizia — la donna era più fredda e distaccata. Un atteggiamento tipico di chi sta attraversando un momento di difficoltà. Nessuno comunque avrebbe potuto impedirle di uccidersi. Tanto meno il marito. La signora era sicuramente provata dalla situazione", ha detto.

Pina, forse, aveva paura che le piccole non sarebbero sopravvissute, come la sorellina morta nel parto trigemellare. La famiglia non sa darsi risposte. Secondo una ricostruzione, Pina si sarebbe alzata dal letto prima della poppata delle 6. Entrata in bagno, si sarebbe quindi tolta il pigiama e indossato gli abiti preparati la sera prima per poi avvolgere le gemelline in una coperta e uscire di casa, senza borsa e cellulare, finché non è arrivata nei pressi di Ponte Testaccio dove si è buttata.

"Bisogna far comprendere che anche da questi tunnel si può uscire chiedendo aiuto alle tante organizzazioni che come l'Aispis sono sorte per dare sostegno alle donne nei momenti difficili della vita e magari dopo una gravidanza complicata come sembra essere questo caso così tremendo", ha sottolineato in una nota la criminologa Antonella Cortese, vicepresidente dell'Accademia italiana delle scienze di polizia investigativa e scientifica (Aispis).

Il percorso di Pina Orlando prima del suicidio

"La vicenda - aggiunge - apre inquietanti interrogativi su quali gesti si possano arrivare a compiere magari in preda a una forte depressione o a un male di vivere portato alle estreme conseguenze. Nessuno a detta di coloro che la conoscevano poteva prevedere un atto del genere e si rimane impietriti al pensiero di lei e di quelle povere creature innocenti". Nel frattempo la Procura di Roma ha avviato una indagine per omicidio-suicidio. Il fascicolo è al momento affidato al pm di turno Mario Palazzi. 

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