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Cronaca

Pestato dai vigili: "E' stato terribile. Prima picchiato e poi arrestato"

Parla il ragazzo che giovedì sera sarebbe stato aggredito dai vigili dopo la partita Roma-Siena allo Stadio Olimpico. Alemanno: "Inchiesta interna per fare chiarezza"

Fa discutere il caso della presunta aggressione di Andrea Di Stefano, il ragazzo di 18 anni che giovedì sera al termine della partita all’Olimpico Roma-Siena sarebbe stato picchiato da un vigile che lo ha poi arrestato. Il ragazzo è stato arrestato per lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. Processato ieri mattina per direttissima, oggi è di nuovo a casa perché incensurato. Ieri, su Repubblica.it la testimonianza di una donna che avrebbe assistito all’aggressione, oggi, sullo stesso quotidiano, la versione dei fatti del presunto aggredito.

LA PRESUNTA AGGRESSIONE: "È stato terribile. Non dimenticherò mai la violenza con la quale mi ha colpito allo zigomo utilizzando le manette come tirapugni”, racconta il 18enne a Repubblica.it. “Sono stato prima spinto, dall'agente, di spalle contro una macchina, quel vigile era molto robusto. Poi si è tolto le manette dalla cintura e me le ha sbattute prima sulla testa, poi ha chiuso il pugno dopo averci infilato dentro una delle manette, a mo' di tirapugni. Mi ha colpito sopra l'occhio. Stavo per perdere i sensi, infatti, sono caduto subito per terra. Si è avvicinato poi un altro vigile per ammanettarmi e mi hanno steso sotto una macchina parcheggiata. Grondavo ed avevo i vestiti intrisi di sangue. Intorno molte persone hanno assistito alla scena e gridavano al vigile di lasciarmi e che se continuava così mi avrebbe ammazzato".

Sone due le versioni fornite dal ragazzo, come si legge su Repubblica.it. La prima resa davanti al giudice. Una conferma di quello messo a verbale dagli agenti della municipale: ha detto di essere stato lui il primo a sferrare il pugno e di non avere nulla da aggiungere. In aula ha accennato alle botte, ma quando il magistrato ha chiesto se era certo ha ritrattato e ribadito che la colpa è stata solo sua. Tanto che, nell´ordinanza di convalida dell´arresto per lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale, il giudice ha fatto riferimento a “gravi indizi di colpevolezza", ovvero, "i certificati di pronto soccorso, il verbale di arresto e le ammissioni dell´arrestato”. Il processo è stato fissato per il 3 novembre.

Ad assistere alla scena c’era anche il padre di Andrea che ha spiegato: “Il vigile, con quel pugno, avrebbe potuto uccidere mio figlio. Ho assistito a parte della scena e non credo al fatto che mio figlio possa aver dato un pugno al poliziotto, ha sbagliato sicuramente a rispondere male ed in modo maleducato ad un pubblico ufficiale".

Immediata la reazione del sindaco Gianni Alemanno: “ Non abbiamo ancora chiarezza da questo punto di vista. Ovviamente la polizia municipale sta conducendo un'inchiesta interna per sapere se questa storia ha fondamento o no".

Il comandante della polizia municipale di Roma Angelo Giuliani ha però smentito il pestaggio chiarendo che "i vigili non stanno lì a farsi picchiare, hanno reagito ad una violenza ne è nata una colluttazione".

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