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Cronaca

Scambio di embrioni al Pertini: si muovono Regione e Ministero

Zingaretti: "Andremo fino in fondo per essere vicini alla famiglia coinvolta e colpendo senza indugio qualsiasi errore o mancanza dovesse emergere dall'indagine"

Regione e Ministero intervengono sul caso che ha portato allo scambio di embrioni al Pertini. Una donna è incinta di due gemelli non suoi e Zingaretti promette indagini accurate.

Così il Governatore del Lazio: "Voglio esprimere piena fiducia e sostegno al nuovo direttore della Asl Roma B Dott. De Salazar il quale, nominato da poco e venuto a conoscenza della vicenda, si è mosso con rapidità, determinazione e professionalità per fare piena luce sul caso. Voglio esprimere, altresì, la massima fiducia nell'operato della autorevole commissione dei cinque esperti che la Asl ha insediato per chiarire a livello scientifico e senza ombra di dubbio quanto sarebbe avvenuto nell'ospedale Sandro Pertini. È chiaro che, nel valutare gli esiti della commissione con la massima attenzione, andremo fino in fondo per essere vicini alla famiglia coinvolta e colpendo senza indugio qualsiasi errore o mancanza dovesse emergere dall'indagine, per ridare serenità agli operatori e a tutti i cittadini che si rivolgono all'ospedale Pertini".

Anche il ministero della Salute si fa sentire: "È già stato avviato l'iter del Ministero della Salute che, tramite il Centro Nazionale Trapianti, svolgerà un'ispezione all'ospedale Sandro Pertini a Roma, relativamente al gravissimo caso segnalato oggi da fonti giornalistiche sul presunto scambio di embrioni nel centro di fecondazione assistita dell'ospedale, finora non segnalato all'autorità competente centrale. Le normative nazionali che attuano le direttive europee nel settore cellule e tessuti specifiche per la fecondazione assistita sono molto rigorose: le procedure indicate nelle norme, se applicate correttamente, garantiscono la tracciabilità di tutto il materiale biologico nel percorso di fecondazione assistita. Con riferimento allo specifico caso segnalato oggi dalla stampa, il Ministero intende verificare quale sia stato il percorso seguito dal centro di fecondazione assistita dell'ospedale Pertini, se siano state rispettate tutte le procedure previste dalle leggi e le ragioni per le quali non ne sia stata data tempestiva informazione all'autorità centrale".

Intanto l'avvocato della coppia, Michele Ambrosini, all'agenzia Ansa spiega: "La coppia l'ho vista solo in un secondo momento, quando avevano in qualche modo metabolizzato e preso atto della situazione. C'e' in loro frustrazione, un senso di coartazione e disagio. Sono venuti da me solo per essere tutelati. Credo che sia il primo caso di questo tipo in Italia. Se intervenisse la magistratura, farebbe giurisprudenza. Finora non abbiamo presentato alcuna denuncia penale, nè abbiamo ancora fatto una quantificazione dei danni. Sono vicende davanti alle quali si rimane scioccati. Il danno credo che ci sia - ha aggiunto l'avvocato - ma il quantum diventa difficile da quantificare. Forse sarebbe stata necessaria una maggior tutela, una maggior privacy, perchè si rischia di creare una psicosi collettiva generalizzata".

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