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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Tor di Quinto / Viale di Tor di Quinto

Morte Ciro Esposito, la perizia del Racis: "De Santis sparò quando era già ferito"

L'investigazione balistica verrà esaminata il prossimo 24 settembre dal Gip. Gli avvocati di 'Danielino': "Tentativo di omicidio nei confronti del nostro assistito". Quelli del tifoso Azzurro: "Agì in difesa dei tifosi aggrediti sul bus"

Seicento pagine attraverso le quali sono stati ricostruiti i fatti che hanno portato alla morte di Ciro Esposito ed al ferimento di Daniele De Santis. Questo il contenuto della perizia balistica elaborata dal Racis (Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche) che verrà presentata il prossimo 24 settembre davanti al Gip in relazione agli scontri che portarono alla morte del tifoso partenopeo prima dell'inizio della finale di Coppa Italia giocata allo Stadio Olimpico di Roma lo scorso 3 maggio tra Napoli e Fiorentina.

SPARI CON LE MANI SPORCHE DI SANGUE - Una perizia che apre nuovi scenari sulla morte di Ciro Esposito e sulle responsabilità di Daniele De Santis. Secondo quanto emerge dall'indagine tecnica 'Danielino': "cade a terra e viene aggredito. Comincia a perdere abbondante sangue e in seguito a questa circostanza non si esclude che per ferirlo sia stato utilizzato il coltello a serramanico da parte di uno dei tifosi partenopei. Dopo questo avvengono gli spari in successione rapida".

COLPI IN RAPIDA SUCCESSIONE - Gli investigatori da una parte sottolineano che i colpi di pistola sono stati esplosi in rapida successione e dall'altra spiegano che De Santis è stato colpito 4 volte all'addome ed al posteriore da un coltello, forse per mano di uno dei tifosi partenopei. "Dopo avvengono gli spari". A circostanziare questa ricostruzione ci sarebbero anche le macchie di sangue trovate in corrispondenza di un cancello del centro sportivo dove l'ex ultras della Roma viveva e lavorava come guardiano. L'uomo, che è sempre detenuto nel reparto di medicina protetta dell'ospedale Belcolle di Viterbo, potrebbe anche non aver usato dei guanti.

DENTRO AL CANCELLO DEL CIAK - Nella perizia, tra l'altro, si scrive che Daniele De Santis venne raggiunto da un gruppo di supporter partenopei dopo aver tentato di chiudere il cancello del vialetto che porta al circolo culturale Ciak Village dove si trova la sua abitazione.

AVVOCATI DI DE SANTIS - Una perizia che apre nuovi scenari giuridici con i legari di Esposito da una parte e quelli di De Santis dall'altra che considerano l'indagine tecnica a favore delle tesi difensive dell'una e dell'altra parte. "Alla luce di quanto descritto dai periti - affermano gli avvocati Tommaso Politi e Michele D'Urso, difensori di Daniele De Santis - ci sembra doveroso che le indagini della Procura siano volte anche a chiarire la dinamica di quello che a tutti gli effetti appare un tentativo di omicidio nei confronti del nostro assistito".

DINAMICA DEI FATTI - Avvocati penalisti che proseguono: "Le conclusioni della perizia del Racis - affermano i due penalisti - vanno in direzione opposta a quanto inizialmente riportato dai media. La dinamica dei fatti che è stata ricostruita, infatti, risulta essere palesemente incompatibile con la tesi dell'agguato, soprattutto laddove si evidenzia che il De Santis ha subito una brutale aggressione già prima del momento degli spari, riportando, tra l'altro, diverse coltellate all'addome.

GUANTI - In base a quanto affermano i difensori dell'ex ultras romanista, accusato di omicidio volontario, dalla perizia emerge che "i guanti di cui si è tanto parlato e scritto, non sarebbero stati indossati da De Santis al momento dei fatti. Quei guanti sarebbero stati solo investiti da particelle di polvere da sparo come altri reperti presenti sul luogo dei fatti e appartenenti ad altri indagati". "Del resto - concludono gli avvocati di De Santis - abbiamo assistito in questi mesi a fughe di notizie incontrollate quanto distorte, a senso unico, tutto per affermare la colpevolezza del nostro assistito prima che venga celebrato il processo".

LEGALI FAMIGLIA ESPOSITO - Diametralmente opposto il punto di vista degli avvocati difensori dei familiari di Ciro Esposito che al contrario affermano: "La lettura delle conclusioni rassegnate dai periti - scrivono i legali in un comunicato - consente di mettere una serie di punti fermi in questa tristissima vicenda: in primo luogo viene confermata la circostanza che Ciro intervenne su esplicita richiesta dei tifosi intrappolati nell'autobus in loro aiuto mentre stavano subendo un'aggressione violenta da parte del De Santis".

TRACCE BIOLOGICHE - Nota stampa degli avvocati Angelo Pisani e Damiano De Rosa nella quale si sottolinea: "Viene inoltre chiarito definitivamente che è la sua la mano che impugnava la pistola e che ha sparato uccidendo il povero Ciro - affermano i due legali -. Nella perizia biologica, infatti, è scritto a chiare lettere che 'dalle tracce biologiche miste costituite da sangue ed altro materiale biologico, evidenziato sulle guanciole della pistola, sulla superficie posteriore zigrinata dell'impugnatura, sulla superficie zigrinata sinistra della culatta otturatore, sul grilletto e sul caricatore, sono stati estrapolati profili genetici multiallelici, riferibili a più soggetti, in cui appaiono nettamente maggioritari, e quindi chiaramente individuabili, dell'indagato De Santis".

AGGRESSIONE AI PASSEGGERI DEL BUS - "Tali conclusioni consentono inoltre di escludere ad origine ogni possibilità di sostenere che il De Santis agì per legittima difesa - concludono i legali della famiglia Esposito -, dal momento che lo stesso aggredendo violentemente i passeggeri del pullman in presenza di numerosissimi avventori diretti verso lo stadio, non poteva non prevedere di doverne fronteggiare la reazione, affrontabile solo con la lesione dell'altrui incolumità".

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