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Cronaca Ardea

Duemila euro al mese per 7 anni: truffa all'Inps, donna incassa pensione della madre morta

La 60enne aveva incassato circa 135mila euro

Duemila euro al mese per sette anni per una somma totale di circa 135mila euro. Sono stati i Finanzieri del Comando provinciale di Roma a scoprire la truffa ai danni dell'Inps attuata da una donna di Ardea, Comune del litorale laziale. Per questo gli uomini delle Fiamme Gialle hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Tribunale di Velletri, nei confronti di una donna di 60 anni, per aver incassato 135.000 euro di ratei pensionistici corrisposti dall’INPS in favore della mamma deceduta.

Madre morta nel 2010

In particolare, dalle indagini condotte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Pomezia, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Velletri, avviate a seguito di una segnalazione dell’INPS, è emerso che una signora 60enne ha continuato a percepire illecitamente la pensione dell’anziana madre, omettendo di comunicare all’INPS il decesso avvenuto nell’anno 2010.

Pensione della madre morta 

Peraltro, la donna ha approfittato dell’apposita delega all’incasso depositata presso un ufficio postale di Ardea, grazie alla quale ha potuto recarsi agli sportelli senza destare il minimo sospetto per l’assenza della mamma. Così, dal mese di febbraio 2010 (mese in cui è avvenuto il decesso della titolare del trattamento pensionistico) in poi, ha goduto dell’indebito assegno di circa 2000 euro mensili, senza averne alcun titolo.

Indagini sul patromonio della donna 

I successivi approfondimenti economico-finanziari, svolti dalle Fiamme Gialle pometine su delega dell’Autorità Giudiziaria veliterna, hanno permesso poi di ricostruire il patrimonio personale dell’indagata, ivi comprese le disponibilità di denaro sui conti correnti personali.

Tutela dei cittadini onesti

La Procura di Velletri ha così chiesto e ottenuto il provvedimento di sequestro delle somme contenute sui conti correnti, nonché di un immobile sito nel comune di Ardea, per un valore corrispondente agli importi illecitamente percepiti. Il servizio svolto si inserisce nel complesso delle attività svolte dalla Guardia di Finanza di Roma per la corretta spesa pubblica e la tutela dei cittadini onesti.

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