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Cronaca

La storia del pensionato morto con in tasca assegni per 300 mila euro e 12 mila euro in contanti

L'uomo aveva anche le chiavi di una Ferrari e una Cadillac. Sul caso indagano i poliziotti del commissariato di Monte Mario

Assegni per 300mila euro e 12mila euro in contanti, insieme con le chiavi di una Ferrari e di una Cadillac. È quanto teneva nelle tasche Alessandro Avanzini, il pensionato 80enne morto il 6 aprile scorso al policlinico Agostino Gemelli di Roma. L'anziano si era sentito male nel suo appartamento in zona Olgiata, a Roma Nord, ed è poi deceduto a causa di un infarto nel nosocomio romano.

Sul ritrovamento singolare fatto dai soccorritori, che hanno chiamato la polizia, indagano gli agenti del commissariato di Monte Mario che per ora hanno congelato i beni dell'uomo, per fare chiarezza. Alessandro Avanzini, sarebbe stato stroncato da un infarto anche se sarà l'autopsia stabilire con certezza le cause della morte.

Nel garage sono state ritrovate anche anche una Mercedes e una Suzuki, auto comunque di valore inferiore rispetto alle altre due vetture di lusso, anche queste intestate all'ottantenne. Ma di chi erano tutti quei beni? 

Secondo i primi riscontri, il pensionato era una persona molto benestante. Da quello che si è potuto capire, il patrimonio era riconducibile ad Alessandro Avanzini proprietario anche di alcuni immobili. Soldi, assegni e chiavi delle macchine sono ora in possesso della polizia in attesa che venga stabilito se ci siano degli eredi o comunque dei parenti che possono spiegare la provenienza. L'anziano non aveva figli e viveva con la moglie che potrebbe essere ascoltata dagli inquirenti.

Comunque non dovrebbe trattarsi di un fatto violento. Sul corpo dell'uomo non sono state trovate ferite. Sul caso indagano i poliziotti del commissariato di Monte Mario.

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