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Cronaca Civitavecchia

Pendolari FR5: linea al collasso e treni malfunzionanti

Nessun segnale di miglioramento sulla FR5, dopo l'iniziativa degli utenti del 31 maggio. Ignorata la proposta di sindaci e Comitato di istituire un tavolo tecnico con Trenitalia e la Regione

Li avevamo lasciati ad agosto con gli avvisi di Garanzia seguiti al blocco dei binari della stazione Cerveteri-Ladispoli del 31 maggio. Da allora niente è cambiato per i pendolari esasperati della Litoranea Roma Nord.

LETTERA IGNORATA - "Abbiamo accolto con piacere le dichiarazioni di Trenitalia, che confermava di non aver sporto denuncia né richiesto risarcimenti a nessuno per i fatti del 31 maggio", dichiara Roberto Oertel, presidente del Comitato dei pendolari. Tuttavia la lettera sottoscritta dai sindaci dei municipi di Civitavecchia, Santa Marinella Cerveteri, Ladispoli e Fiumicino e inviata all'Amministratore Delegato di Trenitalia Mauro Moretti e, per conoscenza all'Assessore Regionale Francesco Lollobrigida, non ha avuto riscontro e tantomeno accoglimento. "Nella lettera, - spiega Oertel – oltre a segnalare una serie di forti criticità sulla nostra linea FR5, avevamo richiesto con forza la costituzione di un tavolo tecnico, in cui si sarebbero dovuti ritrovare i Comuni, la Regione, il Comitato Pendolari Litoranea Roma Nord e Trenitalia" per discutere delle problematiche e dei disservizi della linea FR5 e per trovare delle soluzioni rapide e adeguate. Ma la proposta non è stata accolta né dalla compagnia ferroviaria né dalla Regione Lazio.

UNA LINEA AL COLLASSO - Ogni giorno sulla FR5 si spostano circa sessantamila pendolari e la domanda è destinata a crescere. Nella lettera redatta dal Comitato e dai sindaci, viene messo in luce come, negli ultimi venti anni, realtà come Cerveteri, Ladispoli e Santa Marinella abbiano raddoppiato il loro numero di residenti e come un notevole sviluppo urbanistico, con un conseguente aumento della popolazione, abbia interessato la zona di Torrimpietra e Maccarese-Palidoro (Fiumicino). Queste nuove realtà hanno avuto un forte impatto sulla rete di trasporto pubblico che, già gravata a decine di migliaia di pendolari residenti nel territorio, non è stata adeguata alle nuove condizioni, fino a provocare una vera propria emergenza. Come se non bastasse, sulla linea FR5 gravano anche gli utenti delle autostrade del mare e il crescente afflusso di turisti e passeggeri che, dal porto di Civitavecchia, spesso decidono di raggiungere la Capitale utilizzando i treni regionali sin dalle 7.00.

CONVOGLI INVIVIBILI - Ai pendolari, dunque, si sommano migliaia di turisti, stipati in vagoni sovraffollati in condizioni di viaggio disumane. Secondo quanto denunciato nella lettera inviata a Trenitalia, infatti, nella maggior parte dei convogli l'aria condizionata è inesistente o malfunzionante e i finestrini sono chiusi a chiave, rendendo l'ambiente invivibile, soprattutto d'estate. Le luci interne e gli automatismi di apertura delle porte di intercomunicazione funzionano a macchia di leopardo, la pulizia delle carrozze è insufficiente e quasi la totalità dei bagni è chiusa, fuori servizio o comunque inagibile perché maleodorante o sporca già in partenza. Nelle stazioni, in particolare a Civitavecchia, per comprare un biglietto si impiegano ore e ottenere informazioni corrette risulta essere una missione impossibile. Le banchine - continuano sindaci e Comitato - sono sporvviste di pensiline, per cui c'è modo di ripararsi dalla pioggia in inverno o dal sole cocente d'estate. Inesistenti anche gli ascensori per il trasporto dei bagagli e per consentire a chi difficoltà di deambulazione di accedere ai binari. Il Comitato e i sindaci, dunque, hanno chiesto a Trenitalia l'adeguamento delle stazioni e interventi di manutenzione straordinaria sui treni Vivalto che transitano sulla FR5.

LE RICHIESTE DEL COMITATO - Attualmente, spiega la lettera inviata a Trenitalia e alla Regione Lazio, si ha in media un treno ogni trenta minuti, con corse di rinforzo nelle ore di punta “pendolare” del mattino tra le 6,00 e le 8,00 (da Civitavecchia) e del pomeriggio (da Roma). Secondo il Comitato, invece, sarebbe necessaria una corsa ogni quindici minuti, modello metropolitana, con convogli che abbiano maggior carrozze e meno posti a sedere, per aumentare la capacità del numero di persone trasportate. Già da Civitavecchia, infatti, per ogni treno in partenza si contano oltre settecento pendolari, su una capienza massima di circa novecento, che aumentano nelle stazioni successive, in modo particolare in quella di Cerveteri-Ladispoli. A fronte di quest dati, continua la lettera "appare assolutamente improrogabile un aumento dell’offerta con almeno due nuovi treni per Roma. Come è stato più volte confermato dai tecnici di Trenitalia e di RFI, ci sono almeno due tracce libere: tra le 6,59 e le 7,33 e tra le 7,59 e le 8,41, oltre a quelle utilizzabili se si facessero transitare fuori orario pendolare i treni merci, che oggi utilizzano la linea FR5 tra le 6,00 e le 9,00". I sindaci delle cinque città del Litorale e il Comitato hanno anche rinnovato la proposta, già avanzata in altre occasioni di confronto, "di raddoppio della linea Roma-Civitavecchia con la creazione di una vera e propria metropolitana di superficie", come avviene "in tutte le aree metropolitane europee, ove allo spostarsi dell’utenza ha fatto riscontro uno spostamento di risorse e quindi di infrastrutture".

PROPOSTE APPLICATE ALLA FR3 - Roberto Oertel spiega che già nel 2004 il Comitato dei pendolari aveva proposto la divisione della tratta in due punti per rendere più veloce il servizio e formulato alcune soluzioni per ridurre il tempo di percorrenza da Roma a Civitavecchia, che attualmente è di un'ora e venti minuti. Già allora il Comitato aveva proposto l'introduzione di treni metropolitani da Ladispoli e un cadenzamento più stretto, con lo spostamento dell'attestamento da Roma Termini a Roma Ostiense. L'adozione di treni modello metropolitana, oltre ad aumentare la capacità di passeggeri, permetterebbero di guadagnare più di un minuto a fermata, perché impiegano meno tempo dei treni normali a rallentare e a riacquistare velocità. Le proposte del Comitato, non prese in considerazione da Trenitali per la FR5, sono state invece adottate per la FR3 Roma-Viterbo, che è stata suddivisa nelle tratte Roma-Cesano e Cesano-Viterbo, con attestamento a Roma Ostiense. "Siamo contenti che i nostri suggerimenti siano serviti a migliorare le condizioni di altri pendolari – commenta Oertel – e speriamo che vengano presto applicati anche alla FR5".

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