Rifiuti: Pecoraro dal premier Monti a riferire su Corcolle

Un'odissea che avanti da mesi. Una matassa che sembra impossibile da dipanare. Vedremo se ce la farà Palazzo Chigi. La strada che vorrebbe i rifiuti di Roma nell'area di Corcolle sembra infatti avere un punto d'arrivo, il premier Monti, e una dead line, venerdì. Poche ore ancora, il tempo di raccogliere gli ultimi approfondimenti tecnici, e il prefetto-commissario Giuseppe Pecoraro riferirà a Palazzo Chigi qual è, secondo lui, il sito migliore per ospitare temporaneamente la "monnezza" della capitale, dopo la chiusura della maxidiscarica di Malagrotta. Ma questo potrebbe non mettere fine alle polemiche e, a dirimere la questione, potrebbe riuscire infine solo lo stesso capo del Governo. Per Pecoraro l'area più idonea è appunto Corcolle, VIII Municipio, non distante dagli scavi di Villa Adriana, nonostante i 'no' espressi dal ministro dell' Ambiente, Corrado Clini che, durante una 'lezione', ha chiesto aiuto agli alunni di una scuola media romana per portare Roma a livelli di raccolta differenziata in linea con l'Europa.

E poi, in commissione Ecomafie, è tornato a ribadire che "quei siti dovrebbero essere evitati perché fortemente critici. Noi - ha aggiunto Clini - abbiamo dato tutti gli elementi. Il prefetto ci ha detto che ce ne avrebbe forniti degli altri, ma io non li ho visti. So soltanto che è stato richiesto un nuovo parere all' Autorità di bacino". Autorità che ai primi di marzo in Conferenza dei servizi, insieme alla Provincia e alle Soprintendenze, si era opposta. I 'nuovi elementi' di cui parla Clini sono gli esiti di una ricerca chiesta da Pecoraro all' Università di Tor Vergata, anticipata dalla stampa, dai quali emergerebbe un parere positivo, confermato anche dall'Arpa: basterà monitorare ancora fino a ottobre la falda sottostante la cava (che finora non avrebbe dato adito a preoccupazioni) e impermeabilizzare l'area. Anche l'ostacolo archeologico (che aveva messo in allarme il ministro dei Beni Culturali Lorenzo Ornaghi) sarebbe superabile, perché la discarica sarebbe oltre l'area. Insomma, il prefetto è convinto che riuscirà a convincere gli scettici e i contrari, e ha richiesto agli enti che avevano espresso parere sfavorevole delle 'prescrizioni' per poter passare da un giudizio 'negativo' a un giudizio 'positivo condizionato'. La Provincia ha messo i suoi tecnici al lavoro per preparare un parere quanto mai dettagliato.

Ricordiamo che il prefetto Pecoraro, con i suoi poteri commissariali, può agire in deroga a Palazzo Valentini. Ma potrà farlo con soprintendenze e Autorità di Bacino, qualora esse confermassero il loro no incondizionato a Corcolle? Da parte sua il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che mesi fa incontrò i residenti dell'VIII, da qualche giorno ha preso una posizione esplicitamente contraria: "Abbiamo espresso il nostro parere, ora verificheremo le carte e i risultati. Non ci sono siti idonei sul territorio comunale". "Coloro che in questo momento sono contrari a Corcolle - ha replicato la governatrice Renata Polverini, sostenitrice del prefetto - hanno il dovere di indicare una soluzione migliore. Corcolle era tra i 7 siti indicati dalla Regione: non possiamo che rimanere convinti che ci siano le condizioni necessarie". Ma contro Pecoraro si scagliano in tanti: Italia Nostra ne chiede le dimissioni, i Verdi minacciano denunce, i comitati gridano all'emergenza e temono che l'Unesco tolga a Villa Adriana il suo blasone. Ma soprattutto c'é Clini: "Quella localizzazione richiede modificazioni al piano-stralcio di bacino" ha detto. E poi bisogna chiudere Malagrotta: scadrebbe il 30 giugno, ma dovrà essere prorogata per forza di cose, almeno fino a Capodanno. "Non lo farò io" ha ricordato il ministro. Spetta a Pecoraro, infatti. Ma il prefetto non lo farà senza un sito alternativo.
(ANSA)