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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Labaro / Via Bellagio

Caso Russo, la famiglia: "Noi e il parco intitolato a Vanessa dimenticati dalle istituzioni"

Il padre della ragazza accusa: "Istituzioni scomparse dopo tante promesse". Senza un lavoro, Giuseppe Russo chiede di intervenire sull'area verde dedicata alla memoria della figlia, completamente abbandonata

Negli ultimi giorni si è tornati nuovamente a parlare di Vanessa Russo, la giovane uccisa nel 2007, con una punta d'ombrello alla fermata della metro dopo un diverbio con un'altra ragazza, la romena Dorina Matei. Una tragedia contrassegnata dalla sua assoluta insensatezza, dato che a scatenare la lite furono solo delle banali spinte. 

La morte di Vanessa suscitò grande clamore e in molti si strinsero attorno alla sua famiglia per condividerne il dolore. Ai Russo arrivò anche il sostegno delle istituzioni che promisero di non dimenticare la tragica fine di Vanessa. Tre anni dopo, nel 2010, la giunta Alemanno decise addirittura d'intitolare alla memoria della giovane il parco di via Bellagio a Labaro, quartiere dove risiedeva con la sua famiglia.

La vita della famiglia Russo però, dopo la scomparsa di Vanessa, è inevitabilmente cambiata: come ha documentato alcuni giorni fa, Vincenzo Bisbiglia, giornalista de Il Tempo, i familiari della ragazza vivono oggi una situazione estremamente delicata. Giuseppe Russo è disoccupato da un anno e mezzo, e sua moglie Rita ha seri problemi di salute. Oggi i coniugi Russo abitano a Tor Sapienza, a casa della madre di Rita, che vive in un alloggio popolare dove sopravvivono con circa 400 euro al mese di pensione. 

LE IMMAGINI DEL PARCO - Foto di M.Giuliani

Anche il parco intitolato a Vanessa, come denuncia Giuseppe, non versa in buone condizioni. Anzi. Questa piccola area verde sembra rispecchiare perfettamente le condizioni della famiglia Russo: anche qui le istituzioni sono del tutto scomparse lasciando il parco nella totale incuria. La redazione di RomaToday è stata sul posto per verificarne le condizioni e purtroppo quanto riscontrato ha confermato la denuncia del padre di Vanessa: erba alta, erbacce, rifiuti di ogni tipo, escrementi di cane, sono solo alcune delle prove degrado di quest'area. 

A confermarlo sono gli stessi residenti di Labaro: "Quel parco? Lo usano soprattutto per portarci i cani a fare i loro bisogni". "L'erba è alta e graffia, io ci porto i miei nipotini ma non è il posto migliore per farci giocare i bambini". In molti lamentano una manutenzione del tutto assente: "Qui non si vede mai nessuno a prendersi cura del parco, l'ultimo intervento risale alla nevicata del 2012, quando sono venuti a potare gli alberi" dice un cittadino. Gli fa eco in maniera ancor più polemica un altro residente: "Ricordo ancora il giorno dell'inaugurazione: Alemanno fece le cose in pompa magna, venne persino una troupe di Rai3. Poi il parco è stato lasciato in completo abbandono".

Adesso che l'attenzione sul caso Russo è nuovamente alta, è forse giunto il momento per Comune e Municipio di tornare ad occuparsi della famiglia di Vanessa e del parco dedicato alla sua memoria.  

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