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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Papa a Rebibbia: "Il sovraffollamento rende più amara la pena"

Papa Benedetto XVI si è recato questa mattina in visita nel carcere di Rebibbia. Accolto con applausi e ovazioni dei detenuti ha tenuto un lungo discorso: "Il sovraffollamento è come una doppia pena"

Applausi, ovazioni e baci all'arrivo del Papa nel carcere di Rebibbia. Questa mattina Benedetto XVI si è recato in visita nel penitenziario insieme al ministro della Giustizia Paola Severino, al capo del dipartimento della polizia penitenziaria Franco Ionta, al direttore del penitenziario Carmelo Conte e ai cappellani del carcere, don Sandro Spriano e don Roberto Guarnieri. Appena entrato nella chiesa del nuovo complesso il Papa ha ricevuto il saluto del ministro che ha fatto sue le parole scritte da un detenuto nel penitenziario di Cagliari: "Se aiuteremo la barca di nostro fratello ad attraversare il fiume, anche la nostra barca avrà raggiunto la riva".

Un lungo discorso quello del Pontefice che ha anche risposto ad alcune domande poste dai detenuti. "Dovunque c'è un affamato, uno straniero, un ammalato, un carcerato, lì c'è Cristo stesso che attende la nostra visita e il nostro aiuto", ha detto Benedetto XVI, che ha poi ricordato la "attenzione della Chiesa per la giustizia degli Stati", citando parte del documento da lui consegnato in Benin lo scorso 19 novembre. "Vorrei potermi mettere in ascolto della vicenda personale di ciascuno - ha aggiunto il pontefice - ma non mi è possibile; sono venuto però a dirvi semplicemente che Dio vi ama di un amore infinito". 
 
Il Papa si è poi espresso sul funzionamento del sistema giustizia sottolineando l'importanza di "bandire i casi di errori e i trattamenti cattivi dei prigionieri, le numerose occasioni di non applicazione della legge che corrispondono ad una violazione dei diritti umani e le incarcerazioni che non sfociano se non tardivamente o mai in un processo". Inoltre da tenere sempre ben presente che "i carcerati sono persone umane che meritano, nonostante il loro crimine, di essere trattati con rispetto e dignità. Hanno bisogno della nostra sollecitudine".
 
Motivo per cui è necessario intervenire contro il "sovraffollamento e il degrado degli istituti di pena che possono rendere ancora più amara la detenzione". "Sono qui per mostrarvi amicizia, ma la mia visita è anche un gesto pubblico che ricorda ai nostri concittadini le difficoltà del carcere", ha concluso il Papa rispondendo alla domanda di Rocco, uno dei detenuti che gli si è rivolto direttamente. A conclusione della visita il Santo Padre ha benedetto un cipresso, piantato proprio in ricordo della sua visita all'interno della casa circondariale, augurando "buon Natale a tutti" i carcerati che, dal canto loro, hanno risposto con un il grido "amnistia". Dopodiché i saluti con il guardasigilli Paola Severino che si è recata a fare visita alle detenute-madri del Rebibbie Femminile
 
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