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Cronaca

Papa Francesco incontra il clero di Roma: "Mi sento un prete"

La riunione è durata circa due ore, dalle 10 alle 12.30 circa. Vescovi, parroci, sacerdoti e diaconi si sono riuniti nella cattedrale di San Giovanni In Laterano

E' durato circa due ore, dalle 10 alle 12.30 circa, il colloquio di Papa Francesco con il clero della diocesi di Roma. Vescovi, collaboratori, parroci, vicari, sacerdoti e diaconi si sono riuniti nella cattedrale di San Giovanni In Laterano per ascoltare le parole del Pontefice ma anche per porre delle domande. Con loro anche il cardinale Vicario di Roma, Agostino Vallini che lo ha salutato con un discorso di accoglienza. L'incontro è avvenuto a porte chiuse.

Secondo la cronaca di RomaSette, papa Francesco ha parlato con i suoi parroci e risposto alle loro domande "a tutto campo", guardando ai "problemi gravissimi della Chiesa" con lucidità, "ma senza pessimismi" non mancando di accorciare le distanze: “Mi sento un prete, davvero” ha affermato. Il papa ha rassicurato i fedeli: “La chiesa non crolla. Mai la Chiesa è stata tanto bene come oggi, è un momento bello della Chiesa, basta leggerne la storia”. Poi Bergoglio ha affermato: “La santità è più grande degli scandali".

Il Papa è tornato all'origine della sua vocazione. “Al primo amore”. Sabato prossimo infatti sarà il 60esimo anniversario “di quel giorno in cui sentì per la prima volta lo sguardo di Gesù su di lui”. Papa Francesco ha esortato il clero presente a “stare a contatto con il suo popolo” anche se “si fatica”. Di fronte a questa fatica, chiarisce Francesco, c'è solo la risposta di Gesù: andare con i poveri, annunciare il Vangelo e andare avanti. Anche se certamente sono di aiuto "la preghiera davanti al tabernacolo, la vicinanza con gli altri preti e la vicinanza del vescovo". E la memoria di momenti come l'inizio della vocazione, l'ingresso in seminario, l'ordinazione sacerdotale: "La memoria è il sangue nella vita della Chiesa".

Poi ha continuato: "C'è una 'fatica finale', che si vede prima del tramonto della vita anche per i preti”. Bergoglio ha parlato delle fatiche e delle rinunce che un prete deve fare nel corso della sua vita “ai figli che non ha avuto; e si chiede se ha sbagliato, se la sua vita è fallita".

Il Papa inoltre ha esortato all'accoglienza delle coppie conviventi e delle scelte coraggiose verso le “periferie esistenziali” secondo quanto riferisce RomaSette. Tra le scelte “coraggiosamente creative” Bergoglio cita esempi vissuti a Buenos Aires, come l'apertura di alcune chiese per tutta la giornata con la disponibilità di un confessore o l'avvio di "corsi personali" per le coppie che intendono sposarsi ma non possono frequentare i corsi prematrimoniali perché lavorano fino a tardi. Restano prioritarie le "periferie esistenziali", che sono anche "quelle delle famiglie", di cui ha parlato più volte Benedetto XVI, come il tema delle seconde nozze. Il nostro compito, dice, è "trovare un'altra strada, nella giustizia".

Il Papa si è poi schierato anche contro i preti che per rilasciare certificati chiedono soldi. “Se la gente vede che c'è un interessamento economico” allora “si allontana”. Al posto di questa pratica il Pontefice ha parlato di “accoglienza cordiale”.

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