Olimpico: il padre di Federica Mangiapelo ferito da bomba carta durante Roma-Juve

Luigi Mangiapelo, padre di Federica, la ragazzina di 17 anni trovata morta sulle sponde del lago di Bracciano la notte di Hallowenn del 2012, è rimasto ferito in seguito allo scoppio di una bomba carta lanciata dal settore riservato ai tifosi della Juventus che lunedì 2 marzo hanno assistito al match dello Stadio Olimpico tra i bianconeri e la Roma. Il 56enne di Anguillara Sabazia si trovava in Curva Nord in compagnia del figlio di 13 anni e di un altro amico quando la bomba è stata lanciata scoppiando poco distante dal seggiolino occupato dall'uomo.

TRAUMA DA SCOPPIO - La deflagrazione ha portato al ferimento di quattro persone, tra loro appunto Luigi Mangiapelo trasportato alle 23:00 di lunedì al Policlinico Universitario Agostino Gemelli dove è ancora ricoverato, come confermato dal'ufficio stampa del nosocomio di via della Pineta Sacchetti, a causa di un "trauma da scoppio". Medicati in altri nosocomi romani anche gli altri tifosi rimasti feriti. Il lancio del petardo subito dopo il gol del vantaggio dei bianconeri realizzato da Tevez nella seconda frazione di gioco.

GIALLO A VIGNA DI VALLE - La figlia di Luigi Mangiapelo, Federica, venne trovata priva di vita sulla spiaggia di Vigna di Valle la mattina dell'1 novembre di due anni e mezzo fa. Un vero e proprio giallo che non ha trovato ancora una risposta. Sul registro degli indagati finì l'allora fidanzato dell'adolescente, Marco Di Muro, tratto in arresto nel dicembre del 2014 con le accuse di "omicidio volontario aggravato". Il ragazzo, oggi 25enne, venne indagato nel settembre del 2013 ma ha sempre dichiarato la sua innocenza sostenendo di averla riaccompagnata a casa.

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