Marco Doria: dopo l'esplosione un altro pacco bomba, è il secondo in due settimane
L'ordigno messo in sicurezza dagli artificieri. Il principe: "Era pronto ad esplodere"
Un pacco bomba all'esterno del muro di cinta della sua abitazione a Roma Nord. Ancora una intimidazione per Marco Doria, ex delegato all'ambiente ed ai rifiuti del VI municipio delle Torri e presidente della scuola superiore Santa Rita (Unisrita). Era infatti lo scorso 7 novembre quando esplose un ordigno rudimentale lanciato nel giardino della sua casa. A distanza di due settimane un'altra bomba, trovata dagli agenti di polizia che seguono l'ultimo erede della dinasita dei Doria h24, da quando è sotto scorta. A raccontare l'accaduto lo stesso principe: "Era pronto ad esplodere".
Il rinvenimento del pacco bomba - una bomboletta spray con una miccia - la scorsa mattina, dopo che i poliziotti che seguono Marco Doria hanno effettuato un controllo dell'abitazione dal quale di lì a poco sarebbe uscito l'ex delegato del municipio delle Torri. "Erano da poco passate le 9:00 quando sono uscito ed ho trovato gli artificieri fuori casa. I poliziotti che mi seguono mi hanno quindi riferito di aver richiesto il loro intervento dopo aver trovato un pacco sospetto poggiato all'esterno del muro di cinta di casa". "Lo hanno riempito con della polvere da sparo e dei chiodi, collegandolo ad una miccia. Potenzialmente molto pericoloso".
Messa in sicurezza l'area dagli artificieri e dagli agenti del commissariato Primavalle di polizia, il pacco bomba è stato sequestrato per poter essere analizzato. "Per l'ennesima volta non mi farò intimidire. Comincio però ad essere seriamente preoccupato per la mia incolumità e di coloro che mi sono vicini. La notte dormo poco, ho paura che come accaduto la scorsa volta dalle intimidazioni si passi ai fatti".
Due pacchi bomba nel giro di due settimane che seguono una lunga scia di intimidazioni nei confronti del principe. Buste con proiettili recapitati nel suo ufficio a Prati e negli uffici del municipio di Tor Bella Monaca quando era delegato del presidente Nicola Franco, una bomba pronta ad esplodere piazzata nella sua vettura parcheggiata in via Tito Speri e persino una bara, lascita fuori dal cancello della sua abitazione nel novembre del 2022 con scritto il suo nome sopra. "Non mi fermeranno - conclude Marco Doria -. Ho paura ma non mi faccio intimidire. Proseguirò nel mio lavoro di denuncia a testa alta".