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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Anni di abusi sulla compagna davanti ai figli: ex violento condannato a 11 anni

La donna è finita in ospedale 5 volte per farsi medicare. L'ultima è stata quella che l'ha spinta a rivolgersi a un avvocato per denunciare: 5 anni dopo la condanna anche in appello

Anni di abusi fisici e psicologici, cinque ricoveri in ospedale per le ferite causate dai pestaggi, ma alla fine, complice anche la decisione di denunciare, per una 37enne mamma di due bambini è finito un incubo. Nei giorni scorsi infatti si è chiuso il processo d’appello a carico dell’ex compagno violento, e il giudice ha deciso di comminare una pena ancora più alta rispetto al primo grado: 11 anni di reclusione, parte dei quali (4 anni e mezzo circa) già scontati. In primo grado l’uomo, oggi 41 anni, era stato condannato a 9 anni.

Schiaffi e mani intorno al collo anche davanti ai figli

Il caso arriva da Ostia e inizia nel 2017: è in quell’anno che tra i due, conviventi e genitori di due figli, iniziano a scoppiare i primi, violenti litigi. L’uomo dapprima si “limita” agli insulti e alle minacce, poi iniziano ad arrivare le botte. Schiaffi, spintoni, strattoni, mani intorno al collo anche davanti ai bambini. La donna si presenta in pronto soccorso per ben quattro volte per farsi medicare, cambiando di volta in volta ospedale per evitare domande cui non si sentiva pronta a rispondere e imputando le ferite a cadute e incidenti domestici.

Soggiogata fisicamente e psicologicamente dal partner, senza un lavoro e senza casa (intestata a lui), priva del sostegno di familiari o amici, resta nella relazione anche per non separare i figli dal padre. Sino a quando non è costretta a tornare al pronto soccorso per la quinta volta: a quel punto, grazie anche all’intervento di una vicina di casa, decide di rivolgersi a un avvocato, il legale Guido Pascucci, per capire come uscire da quella relazione abusante. E con la prima denuncia, sporta anche grazie al supporto di Pascucci, inizia l’iter giudiziale.

La denuncia e la condanna in primo grado, aumentata in appello

Nel 2019 un giudice applica la misura degli arresti domiciliari per l’uomo, che però continua a perseguitare l’ex compagna arrivando anche a evadere per presentarsi davanti alla sua porta di casa. Finisce quindi in carcere, e in primo grado viene condannato a 9 anni per atti persecutori e lesioni gravi. Il 22 giugno arriva la condanna anche in appello: il giudice, tenendo conto dei precedenti dell’uomo e della condotta tenuta durante i processi, ha deciso di aumentare la pena a 11 anni.

“La mia cliente oggi si è ricostruita una vita con i figli fuori regione - spiega l’avvocato Pascucci - è stato molto difficile per lei trovare il coraggio di denunciare, ma alla fine ce l’ha fatta e siamo arrivati a questo importante risultato. La condanna è significativa, e arriva al termine di un percorso lungo e faticoso. Oggi ha trovato lavoro e una nuova casa, guarda i figli andare a scuola e ha ripreso in mano la sua vita. Questo anche grazie alla collaborazione con i servizi sociali e le forze dell’ordine”.

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