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Cronaca

Operaio morto a Roma, la Procura indaga. I sindacati: "Scia di sangue va fermata"

I segretari Generali della Fillea Cgil-Filca Cisl-Feneal Uil di Roma Benedetto Truppa, Nicola Capobianco e Agostino Calcagno: "Basta proclami, serve operare concretamente per creare le massime condizioni di sicurezza possibili sui luoghi di lavoro"

È caduto da due metri di altezza e per lui non c'è stato nulla da fare. Carmine Marasco, operaio di 48 anni, è morto sul colpo. Una tragedia, solo l'ultima in ordine di tempo, sul posto di lavoro. È quanto successo nella mattinata di giovedì in via Boncompagni, strada a poca distanza dalla centralissima via Veneto.  

L'operaio, in base a quanto ricostruito dalla polizia che indaga, è precipitato da un ponteggio in un cantiere dove si stanno svolgendo lavori di ristrutturazione di un immobile. Per lui non c'è stato nulla da fare, il personale del 118 ha tentato di rianimarlo in strada ma senza successo. Sul posto anche agenti dei commissariati Trevi e Castro Pretorio che hanno immediatamente avviato le indagini ascoltando colleghi e testimoni.

Sul luogo della tragedia si è recato anche il pm di turno con la Procura che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo al momento contro ignoti. Obiettivo è ricostruire la dinamica di quanto accaduto e per questo verrà disposta anche l'autopsia. I magistrati di piazzale Clodio inoltre, grazie anche alla collaborazione degli ispettori della Asl di zona, effettueranno verifiche sulle misure di sicurezza adottate dai titolari dell'impresa edile. Marasco aveva una moglie e due figli di 14 e 16 anni.

"Tutto ciò è inaccettabile, va assolutamente fermata questa inarrestabile scia di sangue: bisogna pretendere di lavorare in sicurezza, l'aumento dei controlli, la formazione certificata dei lavoratori e che le imprese e i loro responsabili siano adeguatamente formati sui rischi del cantiere. Bisogna pretendere di poter tornare a casa dalle proprie famiglie dopo una giornata di lavoro", dichiarano in una nota i Segretari Generali della Fillea Cgil-Filca Cisl-Feneal Uil di Roma Benedetto Truppa, Nicola Capobianco e Agostino Calcagno.

"In questi giorni - continuano - dovremmo firmare un protocollo in Prefettura con tutti gli attori del settore delle Costruzioni, che va nella direzione di qualificare il comparto avendo come centralità operativa la legalità, l'aumento delle verifiche e dei controlli nei luoghi di lavoro, la verifica della corretta applicazione del contratto Edile, la verifica della reale formazione e della sicurezza. E' ora di lasciare da parte i proclami, è ora di operare concretamente in modo sinergico nella direzione da tutti auspicata di creare le massime condizioni di sicurezza possibili sui luoghi di lavoro", concludono gli esponenti sindacali.

L'assessore al Lavoro e Nuovi diritti della Regione Lazio, Claudio Di Berardino, dal canto suo, ha invece voluto porre l'accento sull'impegno  delle istituzioni: "Di fronte all'ennesimo incidente mortale sul lavoro appare più che mai attuale il Vademecum cadute dall'alto il documento per la prevenzione degli incidenti sul lavoro in edilizia presentato dalla Giunta regionale qualche settimana fa, condiviso e sottoscritto con tutte le parti sociali". 

Il Vademecum, spiega Di Berardino, "è frutto di un percorso di confronto, condivisione e integrazione per proporre soluzioni finalizzate a tutelare la salute e la sicurezza nei lavori edili, e costituisce uno strumento operativo condiviso, mirato ad un ambito specifico di rischio nel comparto edilizia, volto sia alla promozione delle buone pratiche di salute e sicurezza che alle modalità di controllo e vigilanza. Rappresenta il risultato dell'impegno del tavolo di lavoro, coordinato dall'ufficio regionale sicurezza nei luoghi di lavoro e composto da professionisti operanti nei Servizi PreSAL delle ASL e dell'Ispettorato del Lavoro, della Direzione regionale INAIL del Lazio, dell'INPS, da rappresentati sindacali di CGIL e UIL, da rappresentanti CEFME-CTP e Cassa Edile. Proprio alle Parti Sociali, con le quali abbiamo sottoscritto il Vademecum, e agli Enti Ispettivi, che fanno parte della task force che come Regione Lazio abbiamo convocato qualche settimana fa, rivolgo un appello a far applicare il Vademecum in tutte le realtà del nostro territorio". 

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