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Cronaca Torrevecchia / Via delle Calasanziane, 25

Tragedia a Roma, secondo operaio morto sul lavoro in pochi giorni

E' morto un operaio di 60 anni di Terracina. Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro e Formazione della Regione Lazio, ha convocato un tavolo sulla sicurezza nella materia

Ancora una morte sul lavoro a Roma. Dopo la tragedia di Ostia, nella quale ha perso la vita Carlo Picchereddu, un'altra vittima. Questa volta è successo in via delle Calasanziane 25, sul tetto dell'ospedale Cristo Re. Qui un operaio di 60 anni, residente a Terracina, in provincia di Latina, ha avuto un malore durante il suo turno di lavoro. 

Operaio morto sul tetto del Cristo Re

I fatti si sono consumati nel tardo pomeriggio del 4 giugno. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della stazione di Montespaccato, sul posto per le indagini del caso, il 60enne stava lavorando alla manutenzione del tetto dell'ospedale quando si sono perse sue notizie. 

Il personale del Cristo Re, una volta salito sul tetto, non ha potuto fare altro che costatare il decesso dell'uomo che, secondo i primi riscontri, sarebbe da attribuire ad un malore. La salma, come da prassi, è stata messa a disposizione dell'Autorità Giudiziara. 

Tavolo sulla sicurezza nel lavoro

Il 60enne è così diventato la seconda vittima in poche ore proprio nel giorno in cui Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro e Formazione della Regione Lazio, aveva convocato il tavolo regionale su Salute e Sicurezza: "Vogliamo definire un percorso per ampliare ulteriormente il raggio di azione e l'incisività dei controlli, a partire dall'elaborazione di piani di intervento mirati a contrastare il fenomeno degli infortuni e delle malattie professionali da parte del Comitato regionale di coordinamento e la loro attuazione da parte degli Organismi Provinciali", ha scritto l'assessore Di Bernardino in una nota.

Lunedì 8 giugno, invece, sarà in programma un tavolo per la costituzione del coordinamento sulla vigilanza con tutti gli enti regionali responsabili in materia di controlli, salute e sicurezza, tra cui Spresal, Ispettorato interregionale del lavoro, Inail, Inps e Vigili del fuoco.

Carlo Picchereddu, l'operaio morto sul lavoro ad Ostia

Nel frattempo nel pomeriggio del 4 giugno, ad Ostia, Rete Rossa ha fatto sentire la sua voce dopo la tragedia di via Umberto Grosso.

"Oggi siamo scesi per le strade del nostro quartiere per portare la solidarietà alla famiglia di Carlo Picchereddu, morto ieri sul lavoro. Abbiamo voluto comunicare a tutto il quartiere la nostra rabbia per questa ennesima ingiustizia. Non si può morire per vivere", si legge in una nota diffusa anche sui social dall'associazione che ha affisso volantini in diverse vie del quartiere. 

Picchereddu, 59 anni sposato con due figli, secondo quanto emerso ha perso la vita cadendo dall'impalcatura di un palazzo in ristrutturazione a Ostia Nuova. Fatale per lui il volo dal quarto piano dall'edificio di via Umberto Grosso. Originario della Sardegna e tifoso del Cagliari, viveva a Ostia poco lontano dal luogo dove è avvenuta la tragedia.

"Lo sdegno per l'ennesima vittima sul lavoro ci impone di fare tutto il necessario affinché sia fatta chiarezza su quanto accaduto, a partire dalla regolarità contrattuale e dalla dotazione di sicurezza sul cantiere", l'appello di Cgil e Fillea Roma e Lazio, sindacato a cui era iscritto Carlo Picchereddu, che segnala la necessità di appurare se "i carichi di lavoro, sul quale ci risultano ritardi, non siano stata la causa del drammatico incidente".

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