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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Esquilino / Via Giovanni Giolitti

Termini: tecnico specializzato muore folgorato in un sottopasso della stazione

Vittima un uomo di 42anni. L'incidente è avvenuto in un locale di servizio, lato via Giovanni Giolitti, mentre l'operaio stava operando su un quadro elettrico.

E' rimasto folgorato mentre lavorava all'installazione di un totem informativo in un sottopasso della stazione Termini. La tragedia poco dopo le 14,30 di oggi 20 giugno. A perdere la vita un tecnico specializzato italiano di 42 anni. Secondo quanto riportato da Rfi l'operaio, della ditta Sysco, specializzata in impianti informativi visivi e sonori, operante per conto di Rfi, è deceduto durante le attività programmate di installazione di un totem informativo.

LOCALE DI SERVIZIO - L’incidente è avvenuto in un locale di servizio, lato via Giovanni Giolitti, mentre il tecnico stava operando su un quadro elettrico. Dalle prime ricostruzioni il tecnico, iscritto nell’albo dei professionisti formati per operare in quell’ambito, aveva messo in atto le misure di sicurezza previste dalla procedura.

CONTATTO ACCIDENTATE - Secondo quanto riportato da RFi: "la folgorazione sarebbe avvenuta per il contatto accidentale con parti elettriche ancora sotto tensione, sulle quali il tecnico non avrebbe dovuto intervenire". L'azienda ha già avviato un’inchiesta per verificare questa ricostruzione e approfondire le cause e l’esatta dinamica dell’incidente.

Stazione Termini: operaio folgorato in un sottopasso

DECEDUTO SUL COLPO - Sul posto sono intervenute tre squadre dei vigili del fuoco per recuperare il corpo, gli agenti la Polfer, il 118 e la polizia scientifica. I soccorritori hanno tentato invano di rianimarlo.  Rfi esprime il suo cordoglio ai familiari del tecnico deceduto.

IL CORDOGLIO DI OZZIMO - Ad esprimere cordoglio per la morte del tecnico sia Rfi che Assessore di Roma alle Politiche Abitative con delega alle politiche attive del lavoro e della formazione professionale Daniele Ozzimo: "Il tragico incidente avvenuto questo pomeriggio alla Stazione Termini, costato la vita a un operaio, è una dolorosa notizia che deve farci riflettere sulla necessità di incidere maggiormente sulla iffusione di una cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro. Esprimo tutto il mio cordoglio alla famiglia della vittima e mi unisco al loro dolore”.

MORIRE DI LAVORO - Ritengo inaccettabile che si possa 'morire di lavoro'. Prevenzione, tutela e vigilanza sono presupposti fondamentali a garantire che il diritto al lavoro sia anche un diritto alla sicurezza”.

SINDACATO - Pensiero simile quello espresso da Claudio Di Bernardino, Mario Bertone e Pierpaolo Bombardieri, rispettivamente segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Roma e Lazio: "Un altro operaio morto sul posto di lavoro. Non si può più continuare a snocciolare il numero delle vittime. Basta. Bisogna intervenire immediatamente e porre fine a questa sequenza di morte".

ADDOLORATI - "Siamo certamente addolorati per questa ennesima vittima - prosegue il comunicato congiunto - ma è tanta la rabbia nel dover ancora una volta porgere le più sentite condoglianze alla famiglia di un cittadino deceduto sul posto di lavoro. Cosa aspettano ancora le nostre istituzioni per attuare normative rigorose sulla sicurezza sui posti di lavoro? Quante altre condoglianze dovremo inviare prima che i lavoratori vengano tutelati? -continua la nota- Il lavoro è dignità. E' riscatto. E' un diritto sancito dalla Costituzione. Ma dove sono i diritti dei nostri disoccupati? Dei nostri lavoratori in nero? Di chi muore cercando di compiere il proprio dovere, spesso senza certezze, né sicurezza alcune? L'indignazione e il dolore non sono più sufficienti. Pretendiamo - come sindacato, come lavoratori e cittadini - norme certe e certe attuazioni di regole e ispezioni che garantiscano realmente la dignità di ognuno".

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