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Cronaca

Omicidio Varani, Prato smentisce Foffo: "Non ho dato io il colpo finale"

L'avvocato Bartolo: "Non è stato Marco ad infliggere la coltellata al cuore a Varani". Il legale di Foffo: "Manuel ha confermato quanto già dichiarato"

Accuse incrociate tra Manuel Foffo e Marco Prato. I due assassini di Luca Varani ieri sono stati interrogati a Regina Coeli dal gip Amoroso e dal pubblico ministero Scavo, fornendo il racconto delle ore dell'orrore consumatosi in via Igino Giordani. Ma se per il padrone di casa, Manuel Foffo, si è trattato di confermare quanto già dichiarato, per Prato è stata la "prima volta". E il racconto non coincide con quello di Foffo, anzi. Le versioni divergono in alcuni punti, fondamentali anche per capire e determinare responsabilità che alla fine potrebbero tradursi in sconti o aggravi di pena. 

Ecco perché le indagini che stanno ancora svolgendo i carabinieri diventano fondamentali. Ci sono da riscontrare pagine e pagine di dichiarazioni, tabulati telefonici da incrociare e verificare, interrogare eventuali altri testimoni, capire se c'è qualcosa tenuto nascosto dai due. In particolare si pensa che ci possa essere stato un piano per sbarazzarsi del cadavere, ma che qualcosa in questo senso possa essere andato storto. 

"Manuel ha confermato che è stato Marco a dare il colpo finale e lo ha ribadito con dovizia di particolari", ha affermato Michele Andreano, legale di Foffo, uscendo dal carcere. "Non è stato Marco Prato ad infliggere il colpo finale, la coltellata al cuore a Varani", ha ribattuto l'avvocato Pasquale Bartolo, difensore del "re della movida", salvato sabato notte dal suicidio. 

Prato, sinora descritto come l'anima più nera di questa storia, "si è mostrato pentito e sta come può stare un ragazzo che ha appena tentato il suicidio - ha affermato l'avvocato Pasquale Bartolo". Lo stesso legale ha confermato l'esistenza di una lettera "prima di tentare il suicidio, dei messaggi ma non so nulla" perché è stata sequestrata e "non ho gli atti". Secondo quanto si apprende Prato avrebbe pianto più volte durante l'interrogatorio riferendo che "è stato Manuel a colpire al cuore Varani". Sul Messaggero di oggi si legge, relativamente alle dichiarazioni di Prato: "Io avevo  pietà per quel ragazzo, ho preso un piumino e l'ho coperto. Poi Manuel è sceso al piano di sotto dove abita la madre che era in casa. Era tutto sporco di sangue. Ha preso degli stracci e mi ha costretto a pulire. Mi trattava come una femminuccia". 
 
Se l'avvocato Bartolo sceglie la via del relativo silenzio, lo stesso non fa il collega Andreano, legale di Foffo
. "C'era un contesto sessuale ma il movente non è ancora uscito fuori. Il mio assistito continua a ripetere che non sa perché lo hanno fatto". Andreano anche ieri ha ribadito l'intenzione di chiedere "l'esame tossicologico per il mio assistito, per valutare il livello di sostanze stupefacenti presenti nel suo corpo. Oggi, comunque, il pensiero va alla famiglia di Varani per la tragedia che li ha colpiti".  

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