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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Pigneto / Via Giovannoli Alò

Omicidio di Torpignattara: resta libero in Marocco il killer di Zhou e Joy

Niente estradizione per Mustafà Betit accusato dell'omicidio di via Giovannoli, avvenuto lo scorso gennaio. L'uomo è scappato in Maghreb con documenti falsi. Indagini verso la chiusura

Una rapina finita nel sangue, due vittime, Zhou Zeng e Joy, padre e figlia di 9 nove mesi, freddati da tre colpi di pistola. A sparare due giovani da un motorino che miravano alla borsetta di Zengh Lia, madre e moglie delle vittime, unica sopravvissuta al fuoco. Lo ricordiamo tutti, era il 5 gennaio di quest'anno, un giorno tragico per la comunità cinese a cui appartenevano le vittime, ma anche per chi non vi apparteneva. Sono passati nove mesi e le indagini sui due killer si stanno per concludere con un processo senza imputati. Sì, un processo per doppio omicidio volontario e rapina in cui gli accusati non saranno presenti.

Se infatti uno dei due killer è stato ritrovato qualche settimana dopo l'omicidio impiccato in un casale a Boccea, l'altro è vivo, ha un nome, un volto, ma non è più in Italia e, a quanto pare, non ci può tornare. Si chiama Moustafa Betit, ha 24 anni, è stato rintracciato dai Carabinieri del Comando Provinciale, al termine di un'indagine molto complessa, in uno dei Paesi del Maghreb, dove è arrivato dopo aver raggiunto la Spagna ed essere salpato con documenti falsi su una nave. Gli investigatori saprebbero esattamente dove si trova l'uomo ma avrebbero le mani legate.

In seguito ad accordi internazionali tra il nostro paese e quello maghrebino non sarebbe infatti possibile al momento concedere l'estradizione. Il Pubblico Ministero avrebbe dunque deciso di chiudere le indagini e di procedere con lo svolgimento del processo 'in contumacia', procedura che prevede il normale svolgimento delle udienze anche se una delle parti non si è costituita. Un finale, diciamolo pure, che ha tutto il sapore della beffa.

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