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Cronaca San Giovanni / Via Albalonga, 23

"Ho ucciso mia moglie, correte": confessa l'omicidio di San Giovanni. Trovato biglietto con la sua verità

Paola Adiutori è stata trovata morta in casa in via Albalonga. Arrestato il marito per omicidio aggravato

Omicidio aggravato. Questa l'accusa con cui Valter P., 64 anni, è stato arrestato e portato a Regina Coeli. L'uomo, secondo i riscontri investigativi, ha ucciso la moglie, Paola Adiutori di 66 anni, romana. La tragedia in via Albalonga, al civico 23 del palazzo del quartiere di San Giovanni, a Roma. Ad aiutare le indagini lo stesso marito che, prima ai Carabinieri e poi al Pm Barba, ha confessato il delitto. Circostanza, questa, che verrà confermata anche grazie all'autopsia sul corpo della donna.

"Ho ucciso mia moglie": omicidio a San Giovanni

I fatti. Sono le 19 di venerdì 28 settembre quando al Numero Unico per le Emergenze arriva una telefonata, è Valter P.: "Ho ucciso mia moglie, correte. Voglio morire anche io, sto per suicidarmi". Sul posto sono così accorsi i Carabinieri con il Nucleo Radiomobile e il Nucleo operativo di piazza Dante. Entrati in casa, forzando la porta, i militari si sono trovati difronte una scena era inequivocabile​: Paola Adiutori morta sul letto e il marito, di fianco a lei, con un coltello puntato alla gola. 

Fermato il marito che tentava il suicidio

L'intento era chiaro: togliersi la vita. Il tentato suicidio è stato però sventato dai Carabinieri. Mentre un Maresciallo ha intrattenuto Valter P., ormai disperato e in lacrime, altri due militari, repentinamente, sono intervenuti bloccando l'uomo disarmandolo. Fermato è stato portato in caserma e interrogato. 

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La confessione dell'omicidio e il biglietto in casa

La versione dell'uomo, seppur sotto choc, è stata sempre la stessa. "Ho ucciso mia moglie perché era malata. Ero stanco di vederla soffrire", ha ripetuto più volte aggiungendo che la "moglie più volte aveva tentato il suicidio". Tesi spiegata anche un biglietto, scritto a mano, trovato nell'appartamento di via Albalonga 23. Nel manoscritto Valter P. avrebbe descritto lo stato di "depressione", secondo lui, in cui versava Paola Adiutori e la difficoltà di vivere in quelle condizioni. Questa la sua verità.

Le indagini dei Carabinieri sull'omicidio

Una versione, questa, che trova riscontro ma solo in parte. Secondo i primi riscontri investigativi, infatti, Paola "non era una malata terminale" ma "solo eccessivamente preoccupata per la sua salute", a volte anche in modo "ipocondriaco". La versione dei parenti ascoltati dagli inquirenti che, secondo quanto riferito, non erano a conoscenza di nessuna malattia della 66enne. 

Le indagini proseguono anche se il quadro sembra chiaro. Secondo i rilievi dei militari della VII Sezione dei Carabinieri di via in Selci, sul corpo della donna non ci sono segni di violenza. Valter P. potrebbe aver ucciso la moglie soffocandola con un cuscino.

Ipotesi che sarà spiegata meglio, probabilmente, dall'autopsia sul corpo di Paola Adiutori che verrà eseguita dai medici de La Sapienza, dov'è stato portato il corpo. Al momento, di certo, c'è che Valter P. è stato portato a Regina Coeli con l'accusa di omicidio aggravato della moglie.

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