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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Fiumicino / Via Francesco Luigi Pierobon

Omicidio a Fiumicino: Romano Bedini rapinato ed ucciso in casa

Il 78enne è stato trovato privo di vita e con una ferita alla nuca nella sua abitazione a Fiumara. Accanto al cadavere il suo portafogli vuoto

Il portafoglio vuoto accanto al cadavare, la casa a soqquadro ed una vistosa ferita sulla nuca. Elementi evidenti di quella che si ritiene possa essere una rapina finita in tragedia. Così è stato trovato morto Romano Bedini, pensionato romano di 78 anni. A scoprire il corpo privo di vita dell'uomo un vicino di casa, dopo aver atteso l'arrivo dell'anziano per il pranzo domenicale. Arrivato a casa dell'amico, la macabra scoperta del corpo privo di vita. 

Omicidio a Fiumara 

La scoperta dell'omicidio di Romano Bedini è avvenuta poco dopo le 12:00 di domenica 9 settembre al civico 34 di via Franceco Luigi Pierobon, al Passo della SentinellaFiumara, nel Comune di Fiumicino. Qui Romano Bedini ha trovato la morte, forse a causa di una botta alla nuca che gli ha cagionato una profonda ferita lacero contusa.Trovato in terra, accanto al suo cadavere nella casa messa a soqquadro è stato rinvenuto il portafoglio senza il denaro della piccola pensione con la quale il 78enne viveva. Vicino i documenti sparpagliati. Fuori nemmeno la sua auto, una Opel Corsa, presumibilmente usata dal suo o dai suoi assassini per guadagnarsi la fuga.  

Romano Bedini ucciso a Fiumicino

Arrivati sul posto i poliziotti del commissariato di Fiumicino e quelli della scientifica su chiamata del 118, dai primi elementi è parso evidente l'omicidio. Resta da comprendere se successivo ad una rapina finita male, così come resta da accertare se l'assassino di Romano Bedini fosse un suo conoscente. Raccolti gli elementi utili alle indagini ed ascoltati vicini e conoscenti, l'auto sparita da dentro il cancello è stata poi ritrovata dagli investigatori nella stessa Fiumicino. Disposta l'autopsia resta da chiarire la causa e l'orario della morte e se l'omicidio sia stato commesso da una o più persone. 

Chi era Romano Bedini 

Settantotto anni, Romano Bedini aveva alcuni precedenti penali. Nato al Prenestino viveva nella zona di Fiumara da circa 40 anni. Molto conosciuto in zona, a parlare di lui Edoardo Morello, amico e vicino di casa. "Viveva qui dagli anni '70 aveva un passato da galeotto, ma negli ultimi decenni faceva il muratore. Era molto malato e viveva da solo.  Di lui si prendevano cura i vicini e la gente di Fiumara. Ultimamente viveva con una pensione e un assegno di accompagno. Aveva girato mezza Italia, ma solo nelle carceri e le conosceva tutte. Qualcuno parla anche di amicizie importanti nella vecchia mala romana, quella delle "paranze", ma era fuori da quel giro da molti anni. Era seguito anche dai servizi sociali perchè indigente". 

Un pezzetto di Fiumara che se ne va 

Edoardo Morelli ricorda ancora il suo amico: "E così un altro pezzetto della vecchia "Fiumara" se ne va. Nel modo peggiore possibile. Molto probabilmente per qualche spicciolo, bastonato dentro casa e lasciato morire sul pavimento. Romano, qui, lo conoscevano tutti. Ha mangiato in ogni famiglia, ciclicamente, con quel suo modo di "affiliarsi", di farsi adottare, con una tecnica che soltanto lui conosceva".

Le ore passata a fumare insieme 

"Non era uno stinco di santo, perché i santi, come i politici, questo luogo lo evitano, ma aveva un cuore grande, quasi quanto i suoi vizi. Ha fatto una vita ed una morte da romanzo noir il povero Romano. Uno come lui non poteva lasciarci a causa dei 4 o 5 bypass al cuore o per il diabete che lo divorava, no, doveva andarsene come è vissuto: tragicamente. Veniva da una borgata sulla Prenestina, poi abbattuta negli anni 60 , ma viveva qui da talmente tanti anni che era diventato uno dei "vecchi" di Fiumara. L'unico posto al mondo in cui riusciva a vivere. Ormai aveva smesso di lavorare da una decina d'anni - conclude Edoardo Morello - perchè era anche un bravo muratore e se ne vantava, raccontando che proprio questo suo mestiere gli aveva permesso di addolcire i tanti periodi passati al "gabbio", facendo lavoretti per questo o per quel direttore che (a volte) gli riservavano un occhio di riguardo. Credo che una delle sue ultime opere fu proprio casa mia di cui fu: costruttore, architetto, muratore e amico di fumate, cene e racconti. Mancherà il suo vociare e il suo strombazzare con l'automobile per annunciare il suo arrivo attraverso tutte le strade di Fiumara. Vi lascio con una sua dotta citazione: " Non c'è casa de signore 'ndò 'ncé piscia un muratore". Ciao Romà". 

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