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Cronaca

Omicidio Manuel Costa: una lite per motivi economici, poi tre colpi di pistola

Secondo quanto emerge il killer sarebbe il gestore di un esercizio commerciale le cui mura erano di proprietà della vittima

Un appuntamento, poi il litigio e infine i colpi di pistola. E' morto così Emanuele Costanza, noto a tutti come Manuel Costa, ristoratore dell'Osteria degli Artisti, locale dell'Esquilino, nei pressi del quale ieri è stato ritrovato privo di vita in un'auto. Secondo quanto emerge dall'interrogatorio del 43enne originario della provincia di Caserta, il movente alla base dell'omicidio sarebbe di natura economica. 

Lite per motivi economici

Da chiarire i contorni, con gli investigatori che lasciano filtrare pochissimi dettagli. Uno di questi è che la vittima era proprietaria delle mura di un esercizio commerciale gestito dal reo confesso e presunto killer. Probabilmente i due si sono incontrati per un debito e da lì poi la lite sarebbe degenerata in omicidio. 

Chi era Manuel Costa

Secondo quanto emerge Costa non era solo un ristoratore, ma aveva anche altri esercizi commerciali, in particolare un cocktail bar e un centro estetico, business nei quali era socio della cugina, Floriana Secondi. Un legame strettissimo quello tra i due, con la vincitrice del GF3 che su instagram ha espresso tutta la propria rabbia per l'accaduto. Padre di quattro figli, Costa frequentava e lavorava in diversi locali della movida romana. Occasioni per alimentare amicizie famose come quelle con il trapper Tony Effe, trapper molto noto, o con il barber dei vip Elton Gomes. 

L'omicidio

Ieri il tragico epilogo, sul quale stanno cercando di fare chiarezza gli uomini della squadra mobile. Quello che si sa con certezza è che un 43enne casertano si è presentato al posto di polizia di via Statilia confessando l'omicidio. Quindi ha condotto la polizia sul luogo dove, in un'auto grigia parcheggiata, si trovava al cadavere. Tre i colpi di pistola che, da una prima analisi, hanno ucciso Costa. Al suo fianco la pistola, quasi certamente l'arma del delitto.

Nei confronti del fermato l'accusa formulata dal pubblico ministero Mario Palazzi è quella di omicidio volontario. Non mancano i punti da chiarire come il luogo dell'omicidio e le esatte ragioni del gesto. 

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