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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

L'omicidio di Manuel Costa: la gestione di un locale e la trappola dell'ex socio

Una questione di soldi persi per un affare andato male. Giaccio, ex imprenditore agricolo napoletano arrivato nella Capitale nel 2019, è accusato di omicidio volontario. I punti di domanda nell'omicidio di Costa restano e la polizia continua a indagare

Soldi persi, la gestione di un locale, un omicidio e una confessione. La droga, secondo quanto ricostruito da RomaToday, non c'entra. Dietro l'omicidio di Manuel Costa, lo chef amico dei vip e cugino dell'ex gieffina Floriana Secondi, ci sarebbero state continue liti e vecchie ruggini legate ai soldi tra i due ex soci e soprattutto ad alcune pretese in merito a un esercizio commerciale. 

Fabio Giaccio, 43 anni originario di Napoli, lo ha centrato alla testa e al torace poi si è consegnato agli agenti di polizia di Stato, confessando e ricostruendo, almeno in parte, il contorno in cui è maturato l'assassinio. Gli investigatori della squadra mobile incaricati delle indagini stanno lavorando per ricostruire la fitta rete di contatti di Costa, lo chef il cui vero nome è Emanuel Costanza. Il caso, nonostante c'è una confessione, non è chiuso.

I punti da chiarire

Costa era papà di quattro bambini. Un uomo ben voluto da chi lo conosceva. La vicenda del suo omicidio, seppur apparentemente chiara, lascia in sospeso ancora qualche domanda. A quanto ammontava il debito tra il killer e la vittima? Cosa ha fatto scattare Giaccio? L'incontro di venerdì sera, un appuntamento-trappola, sarebbe stato fissato tra i due proprio per chiudere i conti rimasti aperti. 

Ci sarebbe stato in ballo un affare da 100mila euro per la gestione di un locale. Costa del locale ne deteneva la titolarità delle mura, Giaccio la gestione e aveva già investito almeno 30mila euro. Una cifra che gli inquirenti ancora non confermano. Quale esercizio? Secondo fonti della polizia si tratterebbe di un negozio di barbiere, secondo fonti vicine a Costa di un cocktail bar.

Di fatto entrambi in via Sommellier, dove Costa faceva affari con il ristorante Osteria degli Artisti - dove era anche chef - il cocktail bar Metropolis, e il vicino centro di barberia Officina degli Artisti. Locali che pubblicizzava anche sui social, provando a "spingerli" il più possibile.

"Arriverà il tempo della verità"

Chi indaga sta ricostruendo anche la situazione economica della vittima, dell'ex socio, e il flusso di denaro per la serie di investimenti fatti. Floriana Secondi, su Instagram, si è sfogata: "Arriverà il tempo della verità anche se la nostra più grande tristezza sarà di averti perso per sempre stroncato a questa vita così giovane, così bello. Pieno di sogni e voglia di migliorarti sempre. Quel bastardo ti ha negato di veder crescere i tuoi tanto amati figli. Altro che droga e debiti cercate di avere un po' di rispetto", scrive puntando anche il dito contro la stampa. 

I soldi, quindi, sono il filo rosso da seguire. Possibile che Giaccio abbia fatto tutto da solo, organizzando l'omicidio e confessando? Chi gli ha fornito una pistola dato che il killer, con precedenti per spaccio, non aveva il porto d'armi? Come mai ha usato un'auto non sua per andare a uccidere Costa? Qualcuno lo ha aiutato? Chi indaga non esclude che dietro il delitto dello chef possano essere coinvolte altre persone. 

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