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Cronaca Monteverde / Via Guido Guinizelli

Uccisa sulla porta di casa: dopo quattro anni i parenti chiedono la riapertura del caso

Il delitto di Liliana Ferrari si consumò a Monteverde nel 2013

Un delitto insoluto, un vero e proprio "cold case". Vittima Liliana Ferrari, donna di 88 anni trovata priva di vita nel proprio appartamento la mattina del 7 marzo del 2013. Uccisa con un corpo contundente che la colpì violentemente nella parte posteriore sinistra del cranio, la signora Ferrari, originaria di Milano, venne trovata morta, con ancora in  mano le chiavi di casa, con indosso il cappotto e le buste della spesa appena fatta. 

Un omicidio che, tre anni dopo, è ancora senza colpevole, con una persona archiviata dopo indagini che hanno prodotto riscontri "frammentari" e con i parenti che dalla Lombardia chiedono di riaprire il caso. Per questo l'avvocato dei familiari dell'anziana vittima lancia un appello a chi quel giorno ha visto qualcosa. 

Omicidio via Guido Guinizzelli 

Riavvolgiamo il nastro e ricostruiamo le certezze sul caso. L'omicidio  si consumò tre giorni primo del macabro ritrovamento in un appartamento al civico 96 di via Guido Guinizzelli, a Monteverde. A fornire agli investigatori il giorno del delitto di Liliana Ferrari uno scontrino del supermercato, trovato ancora nelle sporte dell'ultima spesa fatta dalla donna (11:30 del 4 marzo 2013). La data della morte venne poi confermata dall'esito dall'esame autoptico effettuato sulla salma dell'88enne. 

Le indagini della Squadra Mobile 

A cercare di fare luce sul delitto di Monteverde i poliziotti della Squadra Mobile di Roma che indicarono un uomo come principale indiziato dell'omicidio. Gli elementi raccolti dagli investigatori vennero però giudicati "frammentari" e quindi "non idonei a sostenere l'accusa" dalla Procura di Roma che nel settembre del 2016 archiviò il caso. A distanza di quattro anni e mezzo dall'omicidio di Monteverde i parenti della donna, residenti a Bergamo, hanno dato mandato all'avvocato Barbara Iannuccelli di riaprire il caso, con la penalista del foro di Bologna a caccia di elementi utili per poterlo ridiscutere davanti un giudice. 

Delitto Liliana Ferrari

Un vero e proprio giallo quello della morte di Liliana Ferrari, trovata morta in casa tre giorni dopo il suo assassinio. Ad allertare le forze dell'ordine i vicini di casa, che avevano notato lo zerbino di casa dell'88enne ancora appoggiato sul muro, come sono soliti metterlo gli addetti alle pulizie dei condomini. A tingere di mistero il delitto nessuna effrazione sulla porta o sulle finestre. Ad indagare sull'omicidio della pensionata gli agenti della Squadra Mobile. Fra i primi elementi che vennero forniti agli investigatori l'identikit di un uomo, elaborato con la collaborazione di un condomino dello stesso civico 96 di via Guido Guinizzelli. 

Identikit del presunto assassino

Secondo quanto riferito agli investigatori dal vicino di casa della signora Ferrari, nei giorni antecedenti al ritrovamento del corpo privo di vita dell'anziana, un uomo si aggirava per il condominio con dei guanti di lattice indossati. Una descrizione abbastanza chiara dell'uomo: maschio, di età compresa tra i 40 ed i 45 anni, corporatura robusta, con indosso una giacca rossa, jeans e scarpe da ginnastica. 

Parenti di Bergamo

Non sposata, senza parenti prossimi, dopo l'archiviazione del caso alcuni cugini della donna residenti a Bergamo hanno dato mandato all'avvocato Barbara Iannuccelli di riaprire il caso, al fine di fornire alla Procura di Roma altri elementi utili alla ricostruzione dei fatti. Secondo la legale del Foro di Bologna, sussistono fattori concreti per poter dare un nome ed un volto all'assassino di Liliana Ferrari. 

Appello per la riapertura del caso 

Un appello che Barbara Iannuccelli lancia attraverso le pagine del nostro portale di informazione affinché "chi del quartiere o del condominio di via Guinizelli 96 abbia visto o sentito qualcosa parli. Abbiamo, infatti, bisogno anche solo di un elemento nuovo per convincere la Procura di Roma a riaprire il caso e fare giustizia". A tal proposito chiunque abbia informazioni o dettagli su quanto accaduto nel marzo del 2013 a Monteverde può contattare direttamente l'avvocato penalista al seguente indirizzo mail: avviannuccelli@gmail.com 
 

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