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Cronaca Tivoli / Via Nazionale Tiburtina

Ucciso a coltellate davanti a decine di passanti: cronaca di un pomeriggio di sangue sulla Tiburtina

I carabinieri hanno fermato in flagranza di reato un 19enne trovato con abiti e coltello sporco di sangue

Un pomeriggio di sangue con un uomo ucciso a coltellate sulla strada davanti a decine di testimoni attoniti. Sono ancora sotto choc gli abitanti di Villa Adriana dopo l'omicidio di un 28enne egiziano, ammazzato da un connazionale davanti la sua frutteria sulla via Tiburtina, nel Comune di Tivoli. Ad essere arrestato un 19enne, nato in Egitto. 

L'omicidio si è consumato intorno alle 17:00 di lunedì 29 giugno quando Abdel Salam Baky Elkoumy El-Said, questo il nome del titolare della pizzeria, ha avuto un acceso diverbio con un suo connazionale, Ahmed Badr.

Una lite scoppiata per futili motivi all'interno dell'Angolo della Frutta, questo il nome del negozio che si trova fra via Sardegna e la via Tiburtina. I due contendenti si spostano quindi in strada davanti a decine di passanti ed alle tante persone che si trovavano in quel momento nella zona commerciale di Villa Adriana. 

Proprio su via Sardegna il più giovane dei due litiganti impugna un coltello con il quale sferra diversi fendenti al 'rivale' alla schiena ed al torace, con quest'ultima ferita che determina poi la morte praticamente sul colpo di Abdel Salam Baky Elkoumy El-Said. Fra i tanti cittadini impauriti che hanno assistito alla scena sono diversi quelli che allertano il 112 con l'arrivo sul posto dei Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Tivoli assieme al personale medico del 118.

Ascoltati diversi testimoni i militari dell'Arma hanno poi rintacciato in una via poco distante al luogo dell'omicidio un giovane corrispondente alle descrizioni fornite agli investigatori. Con gli abiti ancora sporchi di sangue il ragazzo è stato quindi fermato in flagranza di reato con in mano ancora il coltello con delle tracce ematiche.

Arrestato con l'accusa di "omicidio volontario"  Ahmed Badr è stato quindi associato nel carcere romano di Rebibbia. Ascoltato dagli investigatori non ha saputo fornire le motivazioni che hanno dato inizio alla lite poi sfociata con l'omicidio di Abdel Salam Baky Elkoumy El-Sad. 
 

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