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Cronaca

Omicidio Fanella: Ceniti interrogato sceglie di non rispondere al Gip

Il giovane di 29 anni, ricoverato al Policlinico Gemelli, presunto killer insieme ad altri complici dell'imprenditore romano Silvio Fanella, si è avvalso della facoltà di non rispondere

Ha deciso di non rispondere alle domande del gip. Giovanni Battista Ceniti, nell'ambito della convalida del fermo, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il giovane di 29 anni, ricoverato al Policlinico Gemelli per una ferita da arma da fuoco, è accusato di aver preso parte al commando che ha sparato a Silvio Fanella, l'imprenditore romano condannato in primo grado a nove anni per la maxi truffa Telecom Sparkle, ucciso con un colpo di pistola al petto nella mattina di giovedì alla Camilluccia, nel suo appartamento. 

L'IPOTESI RAPIMENTO - Le dichiarazioni del ferito, presunto assassino, sarebbero state di fondamentale importanza per ricostruire nel dettaglio quanto accaduto in via Gandolfi. I sicari, Ceniti e alcuni complici, sono entrati nell'appartamento di Fanella -a quanto emerso si sarebbero finti finanzieri per farsi aprire dall'uomo- e lì, all'interno della casa, è avvenuto lo scontro a fuoco nel quale la stessa vittima avrebbe tentato di difendersi sparando a Ceniti, poi lasciato agonizzante nel cortile dal resto del commando. Ma potrebbe non trattarsi di un'esecuzione. Gli inquirenti stanno vagliando piuttosto l'ipotesi del tentativo di rapimento finito male. 

IL 'TESORO' - Il gruppo avrebbe dovuto sequestrare Fanella probabilmente per estorcergli informazioni relative al 'tesoro' scomparso della truffa miliardaria per la quale il broker è stato condannato insieme a Gennaro Mokbel.'Tesoro' consistente in diamanti, preziosi e alcuni milioni di euro, ritrovato dai Carabinieri dei Ros e dalla Squadra Mobile in un appartamento di proprietà di Fanella nel frusinate. A sostanziare l'ipotesi sequestro anche uno zaino ritrovato sul luogo del delitto con all'interno fascette e cerotti. 

CACCIA AI COMPLICI - Gli inquirenti stanno poi scavando nella vita privata di Giovanni Battista Ceniti, a caccia di elementi salienti per ricostruire l'identikit degli altri componenti del commando. A quanto accertato il 29enne, ex militante di Casapound "cacciato tre anni fa" come specificato dalla formazione politica di estrema destra, non abitava nella capitale e forse è venuto a Roma appositamente per compiere il sequestro. Non è chiaro ancora se dispositivi di videosorveglianza presenti su via della Camilluccia possano fornire elementi rilevanti a riguardo.  

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