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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio Cerciello, il suocero ascolta audio delle ultime ore del carabiniere ucciso e sviene in aula

I giudici della prima corte d'assise hanno sospeso l'udienza ed è dovuto intervenire il medico

Momenti drammatici nel Tribunale di Roma durante il processo per l'omicidio di Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso il 26 luglio scorso. Mentre in udienzaveniva fatta ascoltare la telefonata relativa fatta ai soccorsi dal collega Andrea Varriale durante quella tragica notte, il suocero di Cerciello è stato colto da un malore ed è caduto in terra.

I giudici della prima corte d’assise hanno sospeso l'udienza ed è dovuto intervenire il medico. Un audio drammatico, in cui si alternano gli ultimi attimi di vita di Cerciello alla voce disperata di Varriale.

Il suocero della vittima durante la diffusione dell'audio si è alzato in piedi per raggiungere l'uscita del tribunale ed è crollato a terra per un mancamento. Rosa Maria Esilio, la moglie di Cerciello, è scoppiata a piangere, correndo in corso al padre riverso sul pavimento dell'aula.

Chi sono Elder Lee e Natale Hjorth, i due americani fermati per l’omicidio di Mario Cerciello Rega

Varriale, il collega di Cerciello Rega, poco prima era stato ascoltato, raccontando così ai giudici la sua testimonianza relativa all'omicdio del vicebrigadiere accoltellato 11 volte da Finnegan Lee Elder, il 20enne americano imputato per omicidio insieme al suo amico e coetaneo Gabriel Natale Hjort.

"Ci avviciniamo ai due e tiriamo fuori il tesserino dicendo che eravamo Carabinieri - ha detto - Dopo esserci qualificati ho riposto in tasca il tesserino. Mario ha fatto la stessa cosa. Abbiamo fatto quello che facciamo sempre. Loro non avevano nulla in mano. Noi andavamo ad identificare due persone. I due ci hanno immediatamente aggrediti. Io fui preso al petto da Natale e rotolammo in terra. Allo stesso tempo sentivo Cerciello che urlava 'fermati, carabinieri' e aveva una tono di voce provato".

Il militare ha poi raccontato le fasi dell'aggressione. "Tutto è durato pochi secondi. Io lascio andare il mio aggressore perché preoccupato per le urla di Mario. Alzo la testa e vedo lui in piedi che mi dice 'mi hanno accoltellato' per poi crollare a terra. Mi sono quindi tolto la maglietta e ho provato a tamponare la ferita, ma il sangue usciva a fiotti. Ho chiamato subito la Centrale per chiedere una ambulanza".

Proprio oggi, nel frattempo, la segreteria nazionale Sim Carabinieri e dalla segreteria regionale Sim CC Lazio ha reso noto di aver organizzato una fiaccolata il 24 luglio in via Pietro Cossa, alle 21, proprio nel punto esatto in cui Cerciello e il suo collega Andrea Varriale, entrarono in contatto con i due giovani americani a processo per il reato di omicidio in concorso.

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