Omicidio Ceccarelli, una condanna a 14 anni di reclusione e un'assoluzione
Il processo per l'omicidio dell'imprenditore Roberto Ceccarelli, ucciso lo scorso anno nel quartiere Prati, si è concluso con la condanna a 14 anni di reclusione per il reoconfesso Attilio Pascarella
Una condanna a 14 anni di reclusione e un'assoluzione. Così si è concluso il processo con rito abbreviato per l'omicidio dell"imprenditore Roberto Ceccarelli, ucciso l'8 aprile dello scorso anno da un proiettile davanti il noto caffè Vanni, in zona Prati. Il gup Antonella Capri ha inflitto 14 anni ad Attilio Pascarella, 71 anni, reoconfesso dell'omicidio, mentre ha assolto Daniele Pezzotti, di 35 anni, difeso dall'avvocato Giuseppe Madia. I reati contestati dal pm Silvia Santucci andavano dal concorso in omicidio volontario, detenzione e porto d'arma. La procura aveva sollecitato una condanna a 30 anni di reclusione per ciascuno degli imputati.
Il gup oltre allo "sconto" per il rito abbreviato ha concesso a Pascarella le attenuanti generiche e ha escluso l'aggravante della premeditazione. Il delitto avvenne in via Col di Lana, quando Ceccarelli, dopo una violenta discussione per motivi economici, fu raggiunto da due colpi di pistola. Pascarella quasi da subito si accollò la responsabilità del delitto, sostenendo di aver agito per disperazione perché Ceccarelli gli doveva circa 70mila euro, investiti in una società poi fallita. In seguito ad indagini emerse che anche Pezzotti vantava un credito nei confronti di Ceccarelli: 35mila euro per l'acquisto, mai avvenuto, di un immobile a Ponte Milvio, più altri 50mila euro per la costituzione di una società, anche questa mai realizzata. Gli inquirenti accertarono, inoltre, che gli imputati erano legati da uno stretto legame al punto che Pezzotti chiamava Pascarella 'zio'. (Fonte Ansa)