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Cronaca

Emergenza casa: occupazioni e mobilitazione contro le dismissioni

Diversi edifici e alloggi occupati in città dai Movimenti per il diritto all'abitare che hanno indetto una giornata di mobilitazione per l'emergenza casa

Fermare le dismissioni del patrimonio pubblico e bloccare gli sfratti e i pignoramenti: questi gli obiettivi principali della giornata di mobilitazione indetta dai movimenti per il diritto all'abitare nella capitale.

La giornata di mobilitazione, andata in scenadalla mattina, ha visto l'occupazione di alcuni luoghi abbandonati per lanciare il messaggio alle istituzioni che  per risolvere il problema dell'emergenza abitativa che affligge la città non serve permettere la vendita di immobili ma basterebbe utilizzare quelli dismessi che già esistono e che ora sono vuoti. Proprio questi immobili inutilizzati sono stati quelli individuati per le occupazioni di questa giornata.

I Blocchi Precari Metropolitani hanno occupato il palazzo dell'Inps di viale delle Province e in via Prenestina un albergo.  Action, invece, ha preso possesso di un alloggio a Ponte di Nona. Anche gli studenti medi, partiti in corteo da Piramide, dopo aver attraversato le strade della capitale hanno deciso di occupare simbolicamente uno spazio abbandonato a via induno - vicino al ministero della pubblica istruzione.

Occupazioni Movimenti per diritto all'abitare



Le occupazioni di oggi sono state effettuate e pensate perché, secondo i movimenti per il diritto all'abitare, il governo Monti sta facendo poco per il problema della casa e perché c'è bisogno di dare più attenzione al problema.

Parallelamente alle occupazioni i movimenti stanno attuando un'azione di informazione rivolta ai cittadini romani per “tutelare il patrimonio urbanistico della città in cui viviamo. Questa giunta va avanti imperterrita continuando a sostenere le ragioni del mattone e della rendita”.
Inevitabilmente il pensiero va agli inquilini delle case di proprietà di enti pubblici e a tutta la macchina della dismissione patrimoniale. In questo senso dichiarano: “Milioni di metri quadrati di territorio stanno per essere assaliti  in nome di un'edilizia vorace e peggiorativa. Riprendiamoci la città con un'idea di riuso che fermi ogni ulteriore consumo di suolo e punti ad utilizzare quello che esiste.”

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