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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Case occupate, i movimenti mostrano la faccia: "Tra noi nessun criminale"

Conferenza stampa davanti alla Prefettura dei movimenti per il diritto all'abitare. Il candidato sindaco Sandro Medici: "Requisire le case invendute"

Hanno voluto farsi vedere in faccia e sfidare, con le loro ragioni, “quanti hanno sostenuto che dietro di noi c'è la criminalità organizzata”. Gli occupanti dei movimenti per il diritto all'abitare si sono riuniti, questa mattina, davanti alla sede della Prefettura in Piazza Santi Apostoli. Doveva essere una conferenza stampa per “prendere parola davanti ai giornalisti e alla città”. Ha assunto le forme di un'assemblea di piazza in cui precari, disoccupati, studenti hanno spiegato i motivi dell'occupazione. Presenti anche gli inquilini degli enti previdenziali privatizzati, alle prese con dismissioni e aumento degli affitti, perché “di fronte a un diritto alla casa negato, gli inquilini resistenti stanno a fianco dei movimenti” hanno spiegato.

Solidarietà e sostegno politico anche da diversi esponenti romani tra cui il presidente del decimo municipio e candidato alle prossime elezioni comunali, Sandro Medici, il consigliere comunale di Roma In Action, Andrea Alzetta e l'ex consigliere regionale Fabio Nobile, il consigliere del XIX municipio Claudio Ortale.

Nel mirino dei movimenti c'è soprattutto il “quotidiano di Caltagirone”, Il Messaggero, costruttore proprietario anche di uno degli stabili occupati, che per gli attivisti “dal giorno delle occupazioni ha iniziato una campagna mediatica volta a descriverci come dei violenti e come persone legate alla criminalità organizzata”. Ma non solo il quotidiano. “Anche le affermazioni del Prefetto, che abbiamo incontrato più volte, e del sindaco Alemanno, che ha chiesto di sgomberarci, non  raccontano nulla del vero problema: l'emergenza abitativa che sta vivendo questa città”. Per i movimenti quindi, serve una “soluzione politica che si assuma la responsabilità di affrontare il problema” hanno affermato spiegando come sia “ormai necessario convocare un tavolo interistituzionale tra Comune, Governo e Regione”.

Dopo l'incontro di martedì scorso, mercoledì 17 aprile intanto è stato fissato il prossimo appuntamento con la Regione Lazio. “Speriamo di non arrivarci con i blindati alle porte” affermano. Sul tavolo regionale dieci proposte per far fronte all'emergenza abitativa. Tra queste la tassazione del patrimonio abitativo invenduto “che dovrebbe essere messo a disposizione degli enti pubblici per essere destinato all'emergenza abitativa”, il blocco degli sfratti, “anche quelli per morosità”, censimento degli immobili pubblici non utilizzati e infine ripristinare nel bilancio regionale “quel miliardo di euro spalmato su dieci anni, 100 milioni all'anno, che aveva introdotto il governatore Marrazzo e che la Polverini ha definanziato. Soldi che derivavano dall'rc auto”. E infine, “bloccare il Piano Casa per puntare sul riuso della città”.

Pieno sostegno per la lotta alla casa da parte del candidato sindaco Sandro Medici che ha avanzato un confronto con la situazione romana negli anni '50 “quando gli immigrati dall'Abruzzo e dalle Marche, “costruivano le proprie case nella campagna romana: quello era abusivismo di necessità” spiega. “La stessa cosa avviene oggi: queste occupazioni sono dettate dalla necessità” ha continuato Medici che ha ricordato anche che “la Corte di Cassazione ha confermato che di fronte a uno stato emergenziale, sindaco e Prefetto, è possibile requisire gli immobili sfitti”. Per Medici, “un candidato sindaco al comune di Roma deve promettere che lo farà”.

Anche per il consigliere Andrea Alzetta di Action bisogna puntare sull'invenduto. “La soluzione senza cementificare è quella di fare in modo che gli enti pubblici, comune o regione, acquisiscano a prezzi di costruzione, circa 1200 euro al metro quadrato, il patrimonio di invenduto” ha affermato spiegando che bisogna procedere “ad avviare tavoli con la proprietà”.

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