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Cronaca Centro Storico / Via del Teatro Valle, 21

Occupato il teatro Valle: proteste per i tagli e preoccupazione per il futuro del teatro

Teatro occupato per tre giorni: si terranno spettacoli, letture ed incontri aperti a tutti. Gli artisti preoccupati per il futuro del teatro

La platea del teatro Valle è piena di attori, registi, scenografi, sarti, tecnici, tutti accorsi alla notizia dell'occupazione di uno dei teatri più importanti d'Italia. Si sono aggiunti a coloro che, questa mattina alle 10, hanno deciso di appropriarsi del teatro per far sentire la propria voce riguardo le precarie condizioni in cui si trova non solo il Valle, ma tutta la cultura italiana.

Hanno fondato un gruppo Facebook “Lavoratori e Lavoratrici dello spettacolo”, attraverso il quale è possibile seguire tutte le iniziative che si terranno all'interno del teatro in questi tre giorni: tanto infatti durerà l'occupazione, Digos permettendo, durante la quale si susseguiranno spettacoli, letture, concerti ad opera di numerosi artisti, quali Pietro Sermonti, Elio Germano, Andrea Camilleri e molti altri. Il teatro occupato sarà comunque aperto a tutti per permettere a quanti lo vorranno di poter assistere alle rappresentazioni e solidarizzare con gli artisti.

E' stato sottoscritto un appello, firmato da un centinaio di lavoratori dello spettacolo, aperto adesso alla firma di tutti coloro che vorranno condividere la protesta. Gli occupanti chiedono di essere coinvolti a livello sia progettuale, che decisionale sul teatro, visti i recenti sviluppi dell'ultima finanziaria con la quale è stato soppresso l'ETI, l'ente teatrale italiano. L'ETI aveva tra i suoi obiettivi quello di diffondere e promuovere il teatro contemporaneo, sostenere la nuova drammaturgia e le nuove generazioni, incrementare gli scambi internazionali e la formazione.

Il teatro Valle in questo momento si trova sotto il Ministero dei Beni Culturali: domani è prevista la firma del protocollo d'intesa che farà passare il teatro dal Ministero all'amministrazione comunale. L'assessore alla cultura di Roma, Dino Gasperini, ha promesso il massimo impegno per la tutela del teatro, ma le rassicurazioni non bastano. Gli artisti lamentano come negli ultimi anni non si sia fatto altro che tagliare le risorse destinate alla cultura, chiudere i teatri e i cinema per far posto ad attività commerciali, senza che sia mai stato creato un tavolo di trattativa con quanti lavorano all'interno di questo mondo. Gli occupanti ricordano come più volte abbiano tentato di esporre le proprie esigenze, cercando interlocutori non solo disponibili ad ascoltarli, ma soprattutto che potessero capire e porre rimedio alla precaria situazione in cui si trova il mondo della cultura in Italia.

Il teatro Valle è stato scelto proprio perchè uno dei centri culturali più importanti del paese, un teatro che ha fatto la storia, un simbolo che rappresenti tutti i teatri, i cinema e i luoghi dove si fa, o perlomeno si cerca di fare, cultura.

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