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Cronaca Ottavia / Via Giovanni Martinotti

Ospedale San Filippo Neri, occupato il reparto di Reumatologia contro la chiusura

Ad annunciarlo il segretario della Uil Fpl di Roma e Lazio Paolo Dominici insieme ad alcuni malati di artrite reumatoide: "Stanchi di uno sgradevole spettacolo"

Hanno deciso di occupare il reparto di reumatologia del San Filippo Neri perché “stanchi dello sgradevole spettacolo a cui assistiamo da settimane”. Ad annunciarlo il segretario della Uil Fpl di Roma e Lazio Paolo Dominici insieme ad alcuni malati di artrite reumatoide. La chiusura del reparto infatti, ufficializzata il 20 febbraio scorso con la pubblicazione sul bollettino regionale ha provocato il blocco delle cure con conseguenti difficoltà per i malati seguiti dalla struttura. In totale, come spiega il sindacalista, si tratta di 3 mila pazienti complessivi con patologie di diversa gravità. Di questi, sono un centinaio quelli che necessità di cure con farmaci biologici per i quali “non è assicurata la continuità aziendale”. L'occupazione, come fanno sapere dal sindacato, continuerà fino a che non verrà revocata l'ordinanza commissariale”

"Ci sono molti pazienti con artrite reumatoide in cura con farmaci biologici nel reparto ancora in cerca di una nuova struttura dove iniziare nuovamente la terapia” spiega Dominici. “Non tutti gli ospedali sono abilitati ad erogare e somministrare questo tipo di terapia ma solo quelli legati al progetto Antares sulla sperimentazione del farmaco. Anche per questo motivo, si comprende perché i farmaci biologici non vengano prescritti a tutti ma solo ai pazienti che non rispondono ad altre terapie e che, di conseguenza, versano in condizioni più gravi” spiega. Come denuncia il sindacalista “per molti di loro non é assicurata la continuità assistenziale, che in ogni caso non sarebbe priva di disagio a causa dello spostamento in altre strutture, magari più distanti dall'abitazione”.

Secondo Dominici "da tempo ormai il San Filippo Neri è oggetto di inquietanti attenzioni da parte della Regione Lazio senza capire che si è declassata un'azienda punto di riferimento per il Lazio ma anche per tutto il territorio nazionale. Ricordiamo che di fatto l''ospedale non è più ufficialmente centro Antares e perde dunque di diritto la possibilità di prescrivere i farmaci biologici ai propri pazienti".

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