Occupazione Augustus, Castellino: "Non siamo fascisti ma una semi-Action di destra"
L'occupazione del Cinema Augustus è arrivata al terzo giorno. Castellino: "Non siamo fascisti. Cercheranno in ogni modo di sabotare questa occupazione, non ci arrendiamo, vogliamo ridare a questo luogo il suo ruolo di spazio di cultura"
"Non mi aspettavo tutta questa attenzione, ma non mi dispiace; abbiamo superato il primo gradino, le prime 48 ore, ora possiamo cominciare a programmare un futuro per questa struttura, se tutto va bene vorremmo indire una conferenza stampa tra un paio di settimane, per la fine di luglio fare il primo spettacolo o una prima manifestazione e dalla fine dell'estate far partire un programma che vada da settembre a dicembre." Così Giuliano Castellino leader della nuova formazione di destra battezzata "Attivisti" che due giorni fa ha occupato il dismesso e centralissimo Cinema Augustus in Corso Vittorio Emanuele II.
Sono convinti e ottimisti i ragazzi che stanno occupando, chiedono un tavolo per trattare questo spazio, credono di poter superare questi giorni e dare il là a quello che loro definiscono un progetto aperto a tutti: "un punto di partenza per aprire un dialogo con tutti quelli che credono che questa società sia malata. Abbiamo sempre cercato il dialogo ma mai nessuno vuole discutere con noi, solo Storace ci è vicino e noi, anche se non ne facciamo parte, siamo vicini a La Destra."
Il vecchio 'Augustus' è in condizioni degradate: non ci sono più i seggiolini, cadono calcinacci, i vecchi proiettori sono stati stradicati e ci sono fili scoperti un po' in tutti gli spazi, e gli occupanti ci tengono a precisare che hanno dato una bella ripulita. Eppure, la struttura ha delle potenzialità enormi: una grande sala al piano terra e un anfiteaatro da almeno 150 posti al piano superiore, numerose stanze, uscite di sicurezza e un impianto di montascale per disabili.
"Augustus Attivo - questo il nome che gli 'Attivisti' hanno dato allo spazio occupato - verrà restituito alla cittadinanza con il ruolo che gli spetta: uno spazio dove si farà cultura, cinema, teatro, socialità, musica e arte."
Continua Castellino: "Ci prendiamo questo spazio con un'azione eclatante e radicale, perché siamo in dovere di sottrarlo alla speculazione, lo trasformerebbero in un sala bingo o in una banca, noi vogliamo che resti uno spazio di cultura. E non bisogna credere a chi dice che nel centro storico non ci può essere cambio di destinazione degli immobili, perchè questa regola non vale per i teatri e i cinema se inutilizzati da 6 anni e guarda caso l'Augustus è stato chiuso nel 2006."
Quando gli si chiede cosa risponde a chi vuole lo sgombero dell'occupazione, Castellino mi risponde in maniera ferma: "Non chiederò mai nella vita, lo sgombero di una occupazione di destra o di sinistra che sia, - e continua - dobbiamo finirla di dire che la cultura è solo una cosa di sinistra, i vari Foschi e Nobili sono 'ideologicamente viziati'; per noi c'è un trattamento diverso sia a livello istituzionale, mediatico e repressivo rispetto alle numerose occupazioni 'rosse' che ci sono a Roma."
"Non ci piace essere etichettati come fascisti, siamo una semi-action di destra, un movimento nazional-popolare - continua Castellino - vogliamo consegnare il fascimo alla storia, viviamo in un'altra epoca in cui c'è il popolo da una parte e un élite di bachieri dall'altra che governa tutto il sistema. Basta con le speculazioni, questo è un sistema struzzino ed è da questo punto che vogliamo partire."
Gli 'Attivisti' di Castellino dicono di ispirasi al Valle Occupato, che ironia della sorte è a poca distanza, ma lì la situazione è già ben avviata: ci sono maestranze, attori e registi che occupano, c'è una partecipazione attiva che va avanti da un anno con l'appoggio di molti artisti italiani e stranieri.
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