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Cronaca

Rifiuti, nuovo decreto: "Una nuova discarica? Valuteremo a giugno"

Un nuovo decreto del ministro Clini ribadisce quanto già detto. Malagrotta chiude il 30 giugno, dall'11 aprile niente rifiuti trattati, conferimento anche negli impianti fuori Roma

Dal 10 aprile niente più rifiuti non trattati, il 30 giugno il regno del patron Cerroni chiude i battenti, nel frattempo si portano a regime gli impianti Tmb e ci si appoggia a quelli fuori Roma (come già stabilito a gennaio). In estrema sintesi sono i punti del nuovo decreto varato ieri dal ministro dell'Ambiente, Corrado Clini. L'ultimo provvedimento da titolare del dicastero.

 

IL DECRETO - "Applichiamo quanto avevamo deciso il 20 marzo nella riunione con tutte le aziende che si occupano di rifiuti nel Lazio". Ricapitolando la nuova norma prevede che dall'11 aprile i rifiuti trattati non andranno più a Malagrotta, dove ad oggi stando ai dati Ama ne arrivano 775 tonnellate. Poi diventa legge l'obbligo dell'impianto di trattamento meccanico biologico di Colfelice -sul quale il Tar ha chieso ulteriori verifiche- a lavorare anche i rifiuti di Roma.

Nel caso in cui la Saf, la società pubblica proprietaria dell’impianto, si opponga il prefetto Goffredo Sottile (commissario per l’emergenza rifiuti) può commissariarlo. A Colfelice dovrebbero essere trattati ogni giorno poco più di 400 tonnellate di rifiuti della Capitale. Altra questione fissata dal decreto impone alla Colari di avviare entro il 10 aprile il tritovagliatore autorizzato a Rocca Cencia.

GLI IMPIANTI ROMANI - Poi ci sono i quattro Tmb di Roma (due di Ama e due di Colari) che dovranno andare a pieno regime, pena l'intervento del Commissario. "Gli ultimi dati dei Noe ci dicono che vanno solo al 50-60 per cento" attacca Clini. L’Ama invece sostiene che siano già al 90 per cento. E questo già lo sapevamo. Un dettaglio nuovo che emerge nel decreto riguarda la sintesi del combustile prodotto dai rifiuti che passano nei tmb (in gergo tecnico il cdr e il css) che fino ad oggi è stato bruciato nei termovalorizzatori solo in parte, il resto è sempre finito in discarica.

SINTESI DEL COMBUSTILE - Bene, d'ora in avanti quel materiale verrà eliminato anche negli impianti industriali e nei cementifici. "Se pure in questo modo non si riesce a bruciare tutto il cdr o il css - precisa Clini - Ama dovrà comunque siglare accordi con impianti di altre regioni". Spiega una nota del Ministero dell’Ambiente parlando dei trattati nei Tmb: "il decreto prevede che la produzione di cdr (o di css) deve essere portata a un livello minimo tra il 35% e il 40%; la produzione di fos deve essere portata a un livello minimo compreso tra il 30% e il 35%; il livello degli scarti non compostabili (compreso il vetro) non deve superare il 25%; il recupero dei metalli deve essere assicurato almeno nella misura del 3%".

E sul toto discarica resta il punto interrogativo. Clini ha sempre detto che una discarica non serve ma ieri dal ministero chiariscono: "Con questo intervento sarà possibile ridurre in maniera decisiva il conferimento in discarica: l'obiettivo è arrivare a giugno in condizioni diverse e migliori. Si potrà valutare a quel punto se (e a quali condizioni) possa servire a Roma una discarica di servizio".

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