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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Anti - usura, chiude il numero verde: "Nel 2012 boom di richieste di donne"

Pubblicati gli ultimi dati di "numero verde anti-usura": donne e famiglie le fasce più a rischio. Il segretario nazionale di Codici: "Lo Stato si occupi dei cittadini e delle famiglie"

La fine dopo 15 anni - "Numero verde anti-usura” chiude. È la fine di un servizio che, da 15 anni, tende la mano al cittadino su un problema spinoso quale l'usura. Due le cause della sospensione. L'ingarbugliata situazione che riguarda il riordino delle province italiane, Roma compresa, e la mancanza di fondi statali. Come sottolinea Ivano Giacomelli, segretario nazionale di “Codici”, l'associazione promotrice del numero verde anti-usura, “solo il 25% di fondi veniva destinato ad associazioni o servizi come questo”.  

GLI ULTIMI DATI – Dall'analisi dei dati, raccolti dal 5 Marzo 2012 al 4 Gennaio 2013, sono tre le situazioni che emergono con forza. Diminuiscono, rispetto agli anni passati, le segnalazioni di sovra indebitamento, ma non c'è da sorridere. Ivano Giacomelli spiega, infatti, come non sia un segno a cui guardare con fiducia ma come “la situazione sia dovuta alla crisi generale che impedisce alla famiglia di chiedere prestiti”. Crescono, invece, le richieste di aiuto per usura ( +18%). Sempre il segretario nazionale di Codici chiarisce che: “una parte del fenomeno è dovuto al collasso dell'indebitamento degli anni precedenti mentre il resto è causato da richieste di denaro improvvise, fra cui anche quelle di Equitalia, che piovono sulla testa delle famiglie". 

LE FAMIGLIE – Il dato che maggiormente colpisce, però, è che a chiedere aiuto siano sempre più le donne, e in particolare le lavoratrici. Ciò, ad avviso di Giacomelli, si inserisce in un contesto più ampio. “Le donne lavoratrici si presuppone abbiano meno tempo da dedicare alle famiglie – spiega il segretario nazionale – e, data la mancanza di uno Stato assistenzialista in questo settore, sono costrette a pagare questi servizi di tasca propria”. È proprio la famiglia l'elemento che maggiormente preoccupa il responsabile di “Codici” che considera come essa sia “il nucleo più esposto a rischio”. 

LO STATO CHE NON C'E' – Non c'è nessuna norma anti-usura che difende le famiglie – attacca Ivano Giacomelli – tutta la legge è sbagliata perché si concentra solo sui produttori di reddito”. Parte della responsabilità delle difficoltà delle famiglie va, quindi, allo Stato. Ma non è questa l'unica colpa della politica nazionale. “Non abbiamo più fondi statali – considera un amareggiato Giacomelli -  e da Marzo aumenta il contributo unico per le cause per usura, il che fa lievitare i costi di associazioni come la nostra”.

IL FUTURO – Ciò nonostante “Codici” non abbandonerà i cittadini. “Abbiamo già creato un nuovo numero per permettere alle persone di continuare a rivolgersi a noi – conclude il segretario nazionale – e continueremo convinti del nostro lavoro”.    

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