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Numero Unico Emergenze 112: polizia e carabinieri a turno in tre macro-aree

Il nuovo piano di controllo per la Capitale è scattato alla mezzanotte del 1° marzo. La Prefettura: "Qualche difetto di gioventù ma il quadro é ampiamente positivo"

La Capitale divisa in tre macro-aree, come tre grandi spicchi di una torta, affidate a rotazione a carabinieri e polizia. E' scattato alla mezzanotte del 1° marzo il nuovo piano di controllo del territorio di Roma pensato per ottimizzare gli interventi d'emergenza ed evitare sovrapposizioni operative. Un passaggio "epocale", secondo gli addetti ai lavori, che prevede una turnazione giornaliera dei settori affidati al controllo della Questura o del Comando provinciale dei carabinieri, a cui il Numero unico emergenze (112) smisterà le chiamate di richiesta intervento. E così in base all'assegnazione del settore gli interventi verranno effettuati da un'unica forza di polizia in base alla competenza territoriale del giorno. 

NUMERO UNICO EMERGENZE 112 - Il 1° dicembre 2015, scriva in una nota la Prefettura di Roma, é entrato in funzione anche nel distretto telefonico di Roma, il Numero unico di emergenza europeo 112 (Nue). Il bilancio dei primi 84 giorni di attività é stato tracciato in una riunione, presieduta dal Prefetto di Roma, Franco Gabrielli, alla quale hanno partecipato tutti i soggetti istituzionali coinvolti (Regione Lazio, Forze di polizia, Vigili del Fuoco, Roma Capitale, Ares 118). 

L'ANALISI SUL NUE - Punto di partenza dell'analisi sono stati i dati numerici che indicano come fino al 22 febbraio scorso, la Sala operativa attivata dalla Regione Lazio ha ricevuto e smistato ai diversi "attori del pronto intervento urgente". 642.698 chiamate, con una media giornaliera di 7.651 richieste, che vengono trattate nel giro di poco più di 2 minuti. 

DIFETTI DI GIOVENTU' - Nel corso della riunione, non sono state nascoste alcune minori fluidità nella veicolazione delle chiamate di emergenza, conseguenza del fatto che il 112 Nue non si estende ancora agli altri distretti telefonici della Città  Metropolitana, né alcuni "difetti di gioventù" del sistema, quali: il perfezionamento del sistema cartografico informatizzato, utile per una più precisa georeferenziazione delle chiamate; l'affinamento delle procedure di smistamento delle richieste di intervento nelle situazioni di overbooking del 112 Nue.

DATI POSITIVI - Aldila di questo, il quadro é ampiamente positivo. L'istituzione del 112 Nue ha consentito, innanzitutto, di "filtrare" le chiamate in arrivo, inoltrando agli "attori della sicurezza e del soccorso" solo quelle relative ad effettive situazioni di emergenza. Lo dimostrano i dati sulle operazioni di pronto intervento eseguite dalla Questura che, negli ultimi tre mesi, sono rimasti stabili rispetto ai corrispondenti periodi "ante 112 Nue". 

TEMPI DI INTERVENTO - Ciò non solo ha ridotto del 50 per cento le richieste da trattare, ma ha contemporaneamente abbattuto a 9 secondi il tempo medio di risposta da parte degli operatori del 112 Nue e quelli con i quali viene disposta l'esecuzione degli interventi. E' significativo il dato fornito dalla Questura di Roma che, in questi primi 84 giorni, ha ridotto i tempi di attesa delle chiamate (che prima oscillavano tra gli 11 e 14 secondi) a poco più di 5, con evidenti vantaggi in termini di capacità di reazione degli operatori di polizia. 

DIVISONE IN MACRO AREE - Un trend del tutto analogo a quello riguardante il timing di gestione delle chiamate di pronto intervento indirizzate alla Sala Operativa del Comando Provinciale dell'Arma dei Carabinieri. L'efficacia del 112 Nue é destinata ad innalzarsi ulteriormente per effetto del nuovo piano di controllo del territorio di Roma entrato in vigore dall'1 marzo. In virtù di esso, il territorio della Capitale é stato suddiviso in tre macro-aree, ciascuna affidata, a rotazione, al controllo della Questura o del Comando Provinciale dei Carabinieri, cui il 112 Nue smisterà le chiamate di emergenza. 

SISTEMA DI SICUREZZA - L'adozione di questo modello (reso possibile dalla piena realizzazione dell'interconnessione delle Sale Operative della Polizia di Stato e dei Carabinieri avvenuta nei mesi scorsi) segna un ulteriore passo in avanti del "sistema di sicurezza" nella Città di Roma. 

LAVORO IN SINERGIA - Con esso, conclude la nota della Prefettura di Roma, sono stati gettati i presupposti per eliminare le sovrapposizioni operative e garantire maggiori rapidità di interventi e disponibilità di risorse da impiegare sul campo. Il conseguimento di questi obiettivi e realizzazioni va a merito di uno sforzo compiuto, con vero spirito di squadra, da tutte le Istituzioni interessate che hanno saputo lavorare in sinergia e senza steccati ed alle quali il Prefetto di Roma intende rivolgere un sentito ringraziamento e riconoscimento delle professionalità profuse.

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