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Cronaca

Notti magiche sulla Linea 762

"Per un paese come il nostro, un paese industrializzato e civile, non è tollerabile sorpassare questa linea"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

Dobbiamo comprendere le difficoltà che possono sorgente nei momenti di crisi economica come quello che stiamo attraversando. La mancanza di liquidità provoca, ovviamente, approssimazioni, lacune, disservizi. E questo accade a tutti i livelli: nazionale, regionale, comunale.

La sanità, credo di poter sostenere, sia un settore che paga più di ogni altro questa recessione forte; seguono a ruota l'istruzione, la cultura, i trasporti.
Però, nonostante le difficoltà nella gestione del denaro pubblico, non si deve, non è ammissibile scendere sotto una soglia, un confine che rappresenta una linea, seppur immaginaria, consistente e netta. La decenza.

Per un paese come il nostro, un paese industrializzato e civile, non è tollerabile sorpassare questa linea.
Il rispetto del cittadino deve essere collocato al primo posto come non deve assolutamente mai mancare quella sorta di capacità di distinguere gli uomini dalle bestie.
Ed allora, accade che il giorno 11 giugno 2012, alle ore 21.40 salgo sulla metropolitana linea B, fermata Monti Tiburtini. Per cause tecniche la vettura si blocca alla fermata Bologna e tutti i passeggeri vengono invitati a scendere. Trascorsi una decina di minuti è possibile risalire per continuare la corsa verso il capolinea Laurentina. Giunti a Marconi, un nuovo stop. Le persone iniziano a perdere la pazienza. Tutti invitati a scendere per aspettare ancora altri dieci minuti la nuova vettura. Finalmente scendo a Eur Fermi e raggiungo la fermata del 762.

Mentre riflettevo sull'evidente disservizio tentavo, comunque, di trovare una giustificazione e, nonostante la stanchezza, ritenevo di poter criticamente affermare che il fato a volte si fa beffa di tutti. Della gente, della metropolitana, del Comune di Roma. Una sorta di sberleffo dove la casualità la fa da padrona e detta i tempi. Riflettevo e, parzialmente, giustificavo l'accaduto attribuendo alla minuti. Una sorta di primato che mi stava strappando anche un sorriso.

Proprio mentre quella rabbia parziale stava passando, improvvisamente si spengono le luci dei lampioni alle ore 22.45 circa. E tutta quella zona dell' Eur rimane al buio. Di colpo, nel raggio di sei, settecento metri, mi rendo conto di essere l'unica persona presente sui marciapiedi e non nego di iniziare ad avere una giusta paura. Proprio mentre una Mercedes nera si accosta rallentando, getto uno sguardo verso colui che è al volante agitando la testa come per dire:"… che vuoi?…", gesto che ha l'effetto di far sgommare la macchina che si allontana. Inizio, allora, a pensare se ci fosse stata una donna al mio posto, una ragazza, una figlia, una sorella. Ripenso agli ultimi episodi di violenza sessuale subita da donne, ragazze, madri, bambine e mi chiedo se davvero ancora possiamo prendercela con la casualità. Questa bestia difforme che para i tiri di coloro che sono incapaci di governare una città. Uno scudo terrestre per troppi politici.

Vedo arrivare il 762. Salgo. Non riesco a terminare il sospiro di sollievo per una serata evidentemente nata storta che un puzzo pazzesco, risale le mie narici. Mi guardo attorno e vedo bottiglie di birra conficcate nei sedili, buste per il pane arrotolate e gettate da tutte le parti, giornali sparsi sui sedili. E sono proprio questi ad attirare la mia attenzione: la tela sdrucita ricoprire in modo approssimativo poltrone sventrate e non permettere di fatto di potersi sedere. Avere paura di entrare in contatto con le poltrone. Sporche, troppo sporche. Percepire un senso di grasso, di lurido che non può, non deve ammettere giustificazioni.

E, così, decido sia il caso di scattare qualche foto con il cellulare. Che vengano bene, che vengano male poco importa! Di sicuro saranno sufficienti a testimoniare come non si devono gestire i trasporti di una città come Roma! Come si sia sorpassato quel confine della decenza, come si stia scambiando gli uomini con le bestie da soma! Come non si abbia la vergogna di mostrarsi agli stranieri vestendo questi abiti luridi! Come un biglietto oggi costi UN EURO E CINQUANTA e dove sia finita, a cosa servi questa maggiorazione, incremento spropositato, ingiustificabile!


E che ci risponda il Sindaco di Roma, l'assessore ai trasporti, al turismo, allo spettacolo, allo sport! Che qualcuno ci dica come sia possibile assistere a spettacoli vergognosi per una città che vuole crescere per mantenersi attaccata agli standard europei e che invece dimostra più che mai un provincialismo, un'approssimazione, un'indecenza che non è accettabile!
Rifletto ancora su quella casualità della metro, sulla fatalità della luce dei lampioni dell' Eur ma credo di essermi sbagliato.

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