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Venerdì, 19 Aprile 2024
"Situazione insostenibile"

Dai no vax minacce e intimidazioni continue ai medici di base: il caso finisce in procura

I segretari della federazione denunciano la tensione crescente e le pressioni esercitate dai pazienti no vax per chiedere l'esenzione

Minacce, intimidazioni, telefonate e messaggi a ripetizione, incursioni negli studi e lettere di avvocati che promettono ripercussioni giudiziarie in caso di rifiuto: dopo mesi di tensioni e pressioni crescenti, scatta l’esposto in procura dei medici di famiglia contro le continue e sempre più aggressive richieste di esenzione dal vaccino anti Covid avanzate dai pazienti no vax.

I segretari della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg) di Roma e del Lazio, Pier Luigi Bartoletti e Gianni Cirilli, hanno deciso di rivolgersi alla procura di Roma per protestare contro quella che definiscono “una marea montante di  coercizioni e intimidazioni da parte di pazienti no vax nei confronti dei medici di famiglia della Regione”.

Alla base dell’esposto i ripetuti episodi segnalati dai medici di famiglia, aumentati esponenzialmente da quando è entrato in vigore l’obbligo del super green pass: i pazienti no vax, spiegano i segretari dell Fimmg, chiedono ai medici di prescrivere il vaccino contro il Covid - procedura non prevista in quanto il vaccino è un atto volontario - o di certificare l'esenzione chiamando in causa patologie che non rientrano nelle linee guida ministeriali, o ancora di assumersi la responsabilità diretta e personale di eventuali effetti avversi.

Incursioni negli studi medici e lettere di avvocati

Richieste, spiegano ancora dalla Fimmg, che vengono avanzate con toni intimidatori tramite mail, messaggi e telefonate continui e pressanti. In alcuni casi i medici hanno riportato di vere e proprie incursioni negli studi medici, degenerate in insulti e discussioni accese davanti ai pazienti in attesa, in altri i pazienti hanno fatto intervenire anche gli avvocati, minacciando denunce e querele se il medico non avesse esaudito le richieste: “Un mix che sta creando tensioni negli studi dei medici ormai provati da due anni di pressione pandemica, una situazione insostenibile - ha sottolineato Cirilli - che arriva fino a determinare l'interruzione di un pubblico servizio”.

“Il nostro esposto in procura - ha detto Bartoletti - denuncia una situazione che negli ultimi giorni è cresciuta a dismisura e non più accettabile. Occorre uno stop deciso e chiediamo un  l’intervento delle istituzioni, a tutela non solo dei medici,  molto provati in questo periodo, ma di quei cittadini che necessitano veramente di cure e che trovano medici distratti da tali atteggiamenti, e non parliamo solo dei medici di famiglia , ma di tutti i medici che operano  in strutture ambulatoriali ospedali e pronto soccorso”.

La federazione laziale ha sottolineato come nelle ultime settimane le segnalazioni da parte dei medici si siano moltiplicate arrivando da diverse regioni d’Italia, appelli di professionisti esasperati dal clima di estrema tensione in cui si trovano a lavorare ogni giorno: “Solo la serenità clinica dei medici potrà garantire un’adeguata protezione sanitaria per i pazienti”, ha detto l’avvocato Olindo Cazzolla, che ha curato per conto della Fimmg Lazio l’esposto in procura.

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